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Bolzano-, lambisce le mura di Trento, discende a Roveredo (sempre maestoso e navigabile^ e gira in Verona sinuoso, con una larghezza di 112 metri dov'entra e di 129* dove n'esce; indi volge obliquo a Legnago, e- si versa poi neirAdriatico al disotto di Chioggia.- Due monti celebri si elevano presso Verona: il Baldo al nord-ovest, che sovrasta al lago di Garda, ed abbonda d'argille, di tufi calcari, di pietra focaia e di marmi: il Bolca al nord-nord-est, ove trovasi un celebre deposito di pesci petrificati e d'altri fossili, a confermare i grandi fatti d'antichi e tremendi cataclismi.
L'origine- di Verona si perde nella incerta notte dell'antichità; e forse la fondaron gli Euganei net quinto o nel quarto secolo prima dell' Era volgare, forse i Libidi, i- q-uali sarebbero usciti dal lòr paese che stava tra la Sesia e il Ticino. Certo è che Verona è città antica; e ne danno fede la stupenda Arena, il Teatro romano e l'Arco del leoni. Venne occupata dagli Etruschi, poi dai Veneti e dai Romani, sotto ai quali fu ascritta alla tribù Publilia, e godette i vantaggi della ro-mana cittadinanza, e toccò splendida meta.
L'imperator Costantino l'assediò e prese neU l'anno 312, battendo Massenzio e i suoi fautori. Nell'invasione de' barbari, Verona fu da essi occupata; e Teodorico vi piantò il seggio, standovi i Goti fino ai giorni di Narsete comandante imperiale, che nell'anno 552 disfeceli e cacciò. Ma costui, che aveva respinto quei barbari, per privata ven^ detta contro l'imperatrice Sofia che motteggiavalo e schernivalo, ne chiamò altri : chiamò i Longobardi, il cui re Alboino fermò dimora in Verona dove fu spento dal favorito di sua moglie Rosmun-da, figlia di Cunimondo re dei Gépidi. Disfatta la signorìa de'Longobardi dalle armi de'Franchi, Carlo Magno stabili in Verona la residenza di Pipino suo figlio, costituito re d'Italia. — Così quest'illustre città, lie' tempi barbarici fa innondata,
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