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civile e virtù guerriera, Bicchè tenne corte ed acquistò paesi e città, fra le quali Padova e TrevigL Qraò Verona d'insigni monumenti, e fu tra'Principi più munifici che avesse allora l'Italia. — Mastino //. regnò dal 1329 al 51; conquistò con ardimento, e ritenne con frode. Al dominio ereditato aggiunse Parma e Lucca; e morì non compianto. — Peggiori di lui Cangrande II e Cansignore, che dier nel sangue e nelVaver di piglio., Antonio uccise il fratello Bartolommeo II; e' visse con rimorso, e morì ne,monti del Friuli, inseguito ed insidiato dai Principi del Lombardo e della Venezia.
Infatti Gian Galeazzo Visconti Duca di Milano, ambizioso e scaltro oltre ogni credere, mosse guerra a Bartolommeo e gli tolse Verona. Ma non appena Gian Galeazzo fu morto, la città rispose all'invito della Repubblica di Venezia, e riparò sotto le ali del Leone di San Marco. Francesi ed Austriaci però l'invasero al tempo della Lega di Cambrai; partiti i quali tornò Verona sotto il vessillo di Venezia: e cadde con questa per le vittorie e per l'audacia del console Bonaparte.
Morto sotto il ferro del carnefice il Redi Francia Luigi XVI, il Conte di Provenza (quell'imbelle che fu poi Luigi XVIII) ricoverossi in Verona, dove accolto venne con amica ospitalità. Il generale Bonaparte ne trasse pretesto di guerra contro Venezia: e per recare la paura nel cuor degli Stati dell'imperatore d'Austria, egli che aveva ritòrtole per ogni fascio, trovò modo di far entrare Mas sena in Verona, indi passowi egli stesso col nerbo del suo esercito.
Nel 1797 la parte avversa ai francesi, ordì e condusse a fine una congiura per fare improvvisa carneficina di quanti di loro si trovavano in Verona: e fu posta ad effetto il giorno solenne di Pasqua; talché dopo i Vespri siciliani ricorda la Francia le Pasque veronesi. Ma la città ebbe a