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l'elevato castello dove risiede il tribunale di giustizia. — Il nome di Udine non s'incontra negli antichi monumenti se non dopo il decimo secolo. Si vuole però che la sua etimologia e quella del Torre che vi scorre da presso, derivino da Odino e da Thor, divinità scandinave, primi inquilini celti, ch'ebbero stanza nel Friuli anteriormente ai Romani. Intorno al colle di Udine girano i sotterranei dove forse adunavansi un tempo gli adoratori di Odino.
Gregorio e Romolo Amaseo, il pittore Giovanni da Udine, Erasmo Valvasone, Ermete di Col-loredo, Daniele Florio, l'economista Zanon, Tibe~ rio Deciano, Francesco Robortello ed altri siffatti, onorarono Udine che diede loro la culla. Questa segnalata città è capoluogo oggidì della provincia omonima. Lo fu un tempo Aquileia malmenata e quasi spenta da Attila a metà del quinto secolo dell'èra volgare. Aitino, Concordia, Ocra, Segesta furono pur calpestate dal cavallo di Attila; talché dipoi i Duchi Longobardi ed i Franchi risiedettero a Cividale. Ma quando nel secolo XIII Bertoldo patriarca d'Aquileia trasferì ad Udine la sua cattedra, Udine soppiantò Cividale, ed ebbe il seggio del friulano Governo. Stette sola per due secoli; ma sentendosi debole, s'affidò al Governo di Ve~ nezia nel 1445.
Aquileia prese nome dalle aquile romane: fu già floridissima come centro del commercio fra il settentrione e il mezzogiorno: le sue mura giravano un dodici miglia e racchiudevano IÓO mila abitanti. Augusto v'andò spesso; chè nessuno più di lui, ebbe molte residenze e molte signorìe. — Nelle persecuzioni di Attila e de' Longobardi, il Patriarca e i cittadini ripararono a Grado. Ora in Aquileia s'annidano appena lr;600 abitanti. Nondimeno i dotti viaggiatori si recano a visitarla per vederne e studiarne le antichità: mura, colonne, iscrizioni, acquedotti ed altri avanzi. Oggi Aquileia
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