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Il Trentino e la Venezia
Cenni del popolo
Salvatore Muzzi
Tipi Chierici Bologna, 1866, pagine 48

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   i Venedi o Veneti (popoli dell'Asia Minore, che vennero in Italia e diedero il nome alla contrada dall'Adige al Mare) fondarono Padova: sicché questa città, se non vanta dodici secoli prima dell'era volgare, ne conta almeno nove o dieci. Tanto dell'origine. Il suo nome latino Pàtavium vuoisi derivato dalla palude Patina, presso la quale l'illustre città fu edificata. Queste sono le più comuni tradizioni circa l'origine e il nome di Padova: e chi volesse entrare in più minute investigazioni , si metterebbe in un ginepraio da non uscirne sì di leggieri. Certo è, al dire di Strabone, che Padova fu sempre tra le più celebri città d'Italia, potendo in brev'ora allestire un esercito e contando 500 persone dell'ordine equestre. Vuoisi infatti che i Padovani accorressero in aiuto di Roma quando questa fu presa dai Galli. Perciò i romani le diedero presto il diritto di cittadinanza. e la dichiararono colonia latina l'anno 87* a-vanti l'èra volgare; scrivendola poco dopo alla tribù Fabia, con diritto di scegliere i suoi senatori.
   Durante l'impero la città di Padova fiorì di ricchezza e di potenza; ma nelle invasioni dei barbari subì la sorte degli altri paesi della Lombardia, della Venezia e dell'Emilia. — Alarico in fatti nell'anno 409, ed Attila nel 451 l'incendiavano e saccheggiavano, disperdendone gli abitatori. Molti di essi, riparando sulla laguna, fondarono Venezia; molti, errando qua e là, non appena fu passato il turbine, ritornarono al caro nido, rifacendolo più bello di prima, ed allettando le finitime genti a cercarvi stanza riposata. — Vero è che Padova sofferse la signorìa forestiera dei Longobardi e de'Franchi, ma è vero altresì che ricoverò in processo di tempo la sua autonomia, dichiarandosi città libera e indipendente. Quando sonò l'ora del riscatto e che le città della lega gridaron la propria libertà, Padova protestò colle altre contro le violenze imperiali di Federigo Bar-
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