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Il Trentino e la Venezia
Cenni del popolo
Salvatore Muzzi
Tipi Chierici Bologna, 1866, pagine 48

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a cura di Federico Adamoli

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   un'altra rócca, o presto o tardi, consumerebbe il traditore. Infatti, rimasto solo, comandò la gente della lega contro i Visconti, ma dovette'firmar la pace; venne a guerra coi Veneziani, e n'ebbe il danno e la vergogna: collegatosi coi Genovesi, ed aiutato dal' re d'Ungheria, fece però la guerra di Chiozza (1378-81), che pose a pericolo la repubblica veneta. Comprò i dominii di Treviso , Cèneda, Feltre e Belluno, che tenne per poco, essendoché Gian Galeazzo Visconti di Milano, trovato pretesto di guerra, spogliollo di Padova e di Trevigi, e lui chiuse ne'Forni di Monza, dove finì la vita nel 1393. — Francesco II, o Novello figlio di lui, fu deriso prima dal Visconti, ma collegatosi ai Veneziani ed ai Fiorentini, riebbe Padova. Venuto però in sospetto della Repubblica di San Marco, che imponeva,col terrore, fu tratto ai Pozzi di Venezia, ed ivi strangolato con duó de'suoi figli nel 1406. Ubertino, altro de'figliuoli, morì a Firenze; e Marsilio III. caduto in battaglia nelle mani de'Veneziani, ebbe da loro il capo mozzo nel 1435: e con lui finì (dopo 117 anni) la schiatta e la potenza dei Carraresi di Padova.
   Venne dunque la città in potere de'Veneti, cui la tolse più. tardi Leonardo Trissino Vicentino, per l'imperatore Massimiliano. I Veneziani la riebbero, dopo fatta la pace in conseguenza della battaglia d'Agnadello; e Padova ubbidì alla Regina dell'Adriatico insino a tanto che questa rimase repubblica. Da quel tempo seguì la sorte della Venezia; e con lei cadde, risorse e giacque,
   A questa dotta città che fu patria di Tito Livio, dello Squarcione, dello Speroni, del Volpi, di Alberto Fortis , del Cesarotti, del Belzoni e d'altri ancora di simil tempra, fanno corona storici luoghi e notevoli. — Camposampiero presso il Musone, culla della celebre famiglia omonima; Cittadella, su d'un rialto che domina una pianura
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