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sostenesse da sè sola un lungo assedio e resistesse ^
agl'imperiali ed ai francesi. Pacifica e ricca, durò , J
fino al 1797, cioè finché cadde la Repubblica Ve- ' ®
neta. Il Trattato di Campoformio la died,e all'Au- or£
stria, cui rimase anche dopo 1' armistizio che vi ffia<
firmarono addì 16 gennaio 1801 il generale Brune M
francese e l'austriaco Bellegarde. Nel 1806 Tre- k
viso venne unito al Regno d'Italia, e fu capò- -
luogo del Dipartimento del Tagliamento. Pel Trat- tur
tato di Vienna la Provincia trevisana venne incorporata nel Lombardo-Veneto, e provò come l'altrui pane sa di-sale, e come il governo degli stranieri sia sempre aspro e abbominato. In questa misera condizione durò per cinquanta lunghi anni, ne'quali vide una volta sola milizie amiche e tentativi di libertà. Ei fu nel 1848, quando ita-
liani di molte regioni si sollevarono contro l'Au- w:
stria, con animo grande ma con poche forze, sic- coi
chè dovettero soccombere. Oggi finalmente, che ne;
l'intera Venezia risente sè stessa, oggi Treviso tei
spoglia le povere gramaglie e veste il paluda- dei
mento della gioia nazionale. , Se
Totila, Benedetto XI, lo storico Avogadro, il de
cronista Burchiellati, ed alcuni abili dipintori , pri
illustrarono la loro culla, Treviso. — Oderzo, an- Bi
tichissima città, apre oggi le sue porte senza ti- se;
more, poiché ai Longobardi ed agli Ezzelini sot- : de
tentra Re Vittorio Emanuéle II, col fido esercito zìe
d'Italia. — Conegliano (patria del famoso pittore co
Giambattista Cima) or gitta nel solco la semente j te
senza sospetto che lo straniero gli mieta e rubi ' lèi
grano e biade. — E Céneda invita chi vuol sa- ad
Iute alle sue sorgenti di acque minerali. —E Ot
Valdobbiadene accoglie con gioia il forestièro , d'
cui mostra le ville amene e gì'impomati giardi- te ni. — E il borghigiano di Montebelluna accenna
il suo bosco di Montello, il più considerabile di et
tutta la Venezia. — Asolo, patria del famoso gre- . n<
cista Francesco Rolandello, guida il curioso visi- ^
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