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gli Ottoni, i Berengari, i Patriarchi d'Aquileia: poscia i Caminesi, gli Ezzelini , gli Scaligeri, Carlo duca di Carinzia, Lodovico il Bavaro, i Carraresi , Leopoldo ed Alberto arciduchi d'Austria , i Visconti e gl'imperatori Sigismondo e Massimiliano : insino a che Belluno e il suo territorio, stracchi e nudi per tante invasioni di Barbari, stragi, miserie, sventure, che furono loro eredità, vollero passare nel 1511, con ispontanea dedizione, sotto il dominio della veneta Repubblica, della quale poi seguirono il destino, qual ei si fosse.
Napoleone I., quando fortuna gli spirava seconda, unì Belluno al Regno Italico (1806) e la dichiarò capoluogo del Dipartimento della Piave. E poiché in Italia costituì dodici signorie assegnandone titolo a'suoi; così di Belluno fece un cospicuo ducato, onde investiva il Maresciallo Victor. Rovesciato Colui che diede impulso a questo secolo e che finì tristamente nello scoglio di sant'Elena, Belluno cadde in mano dell'Austria e vide non pochi de'suoi figli usGir di Stato per vivere in aria più spirabile, e alcuni stanziarsi nell'Italia media e buscarsi il, pane con umili mestieri. — Nella breve scossa politica del 1848, Belluno sorse in armi colle altre terre che non ispensero il sacro fuoco nazionale : e le genti sue, e quelle di Cadore, d'Auronzo , d'Agordo e di Fonzaso, allora e poi mostraronsi degne della comune libertà. Oggi pure stanno in armi queste impavide sentinelle dell'alta Venezia, e aspettano con desiderio la totale partenza dello straniero , per piantare il vessillo nostro sull' eccelsa vetta delle Alpi Carniche.
In questa notevole Provincia tanto esposta alle barbariche scorrerie, ogni terra ha una memoria gloriosa, e alcuna pagina di sventura e di mestizia. A destra della Piave, ecco Longarone che corse ognora le sorti di Belluno; ed ecco Cadore colla sua Pieve, accennarti nella vicina
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