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migliaia, di che si fa gran commercio. Dove il fondo è acquitrinoso, pigliansi vipere, delle quali si giovano gli speziali di Venezia, componendo la lor famosa teriaca. Così l'industria e la scienza si danno la mano e si aiutano a vicenda.
Il territorio mantovano abbonda di vini, di grani e di legumi, ed ha buoni pascoli e allevamento speciale di pecore. Rimessa la Provincia a più larghi limiti, ripiglierà la cultura fruttifera de'gelsi e de'bachi.
Venezia, Venezia ! Qu està cospicua città, che fu detta la Regina de' mari, sarà fra breve la Regina dell'Adriatico. Il suo commercio si stenderà largamente di fuori, e la sua industria non troverà più pastoie per valicare il Mincio ed il Pò. Le sue manifatture d'oro battuto, le tele cerate e da vela, i drappi di seta, le concie di pelli, le confetture, i lavori d'acciaio, i pizzi, gli specchi, i vetri, i cristalli, il sale, i liquori, le tintorie, il cioccolattè, gli strumenti ottici, i medicinali, le berrette, i cappelli, le cere, i saponi, le minuterie metalliche, tutto si svilupperà in più ampia scala, quando sian tolti quegl' inciampi che la condizione anomala dell'Austria in Italia metteva dappertutto. — E la tipografia? La tipografia , quell' arte mirabile , onde Venezia fu celebre come pe'suoi Dogi e pe*suoi Dieci, risorgerà gloriosa sulla Laguna, appena appena che il viver libero le tolga il bavaglio che il sospetto ed il livore coronato le avean posto.alla bocca.
Nè solo Venezia, ma i gruppi di popolazione che le stanno attorno addoppieranno le industrie-e la loro fortuna. La Mira avrà gran lucro dalle-sue fabbriche di candele, Mirano godrà de'suoi canali; e così Dolo, e così Mestre in tanto prò-® grosso di civiltà. E l'isola della Giudecca, a quella di san Giorgio maggiore ferveranno a miHe doppi colle loro officine. L'isola di Burra-no andrà ben lieta delle sue fabbriche di pizzi,
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