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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL VASABONDO DELIE STELLE ' 7
   Quand'ebbi quattro o cinque anni e, pur non avendo ancora una personalità definita, cominciavo a sentirmi formare questa personalità, mi parve che migliaia d'esseri lottassero dentro di me, che tutte quelle vite preesistenti tentassero d'inserirsi nella mia esistenza presente, della quale cercavano di modellare lo stampo in tanti sensi diversi. E nella mia giovine anima ne risultava un disordine indefinibile.
   Mi sembra di vederti, lettore mio, alzare le spalle e considerare assurde le mie parole. Io tenterò di trascinarti dietro di me, attraverso il tempo e lo spazio; ma non dimenticare, te ne prego, che ho riflettuto a lungo su queste cose; che per tanti anni, attraverso notti piene d'angoscia e sudando a sangue, ho meditato nelle tenebre, faccia a faccia coi numerosi « io » che mi tormentavano. Ho riattraversato gli inferni di tutte le mie esistenze, e te ne faccio ora il racconto, in questo libro che leggerai per distrarti, nella tua intimità domestica.
   Ma torniamo a quel che dicevo prima. All'età di quattro o cinque anni, sentivo dunque quel passato indistruttibile e potente lavorare le profondità del mio essere, per imprimergli la forma sconosciuta che doveva assumere questo eterno divenire. Era quel passato che suscitava le mie collere infantili, i miei affetti e le mie gioie, che mi faceva ridere o gridare. Il mio temperamento era nervoso ed eccitabile, e nella mia voce parlavano mille eredità scomparse, che non erano ormai che delle ombre. Nelle mie collere puerili, gridavamo mille voci ataviche, contemporanee di Adamo e d'E.va, mille ruggiti selvaggi di bestie preistoriche, ancora più antiche. E, quando vedevo rosso, era il sangue che riaffluiva in me, il sangue di quelle epoche...
   Ecco scoperto il grande segreto. La collera rossa! Essa ha originato la mia perdita, in questa vita che