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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 18 -
   ciulla. La vecchia si volse, fece un. segni interrògativo, e trasse tosto ubbidiente l'uscio dietro a sè.
   Appena furon partiti, Fenice afferrò ed accese speditamente una lucerna d' ottone che stava sul focolare, irfuoco era presse a spegnersi, e le tre rosse fiammelle dalla lucerna rischiaravano soltanto picciola parto dell' ampio spazio. E' pareva che il buio avesse indutto sonnolenza nel forastiero, dacché ei s'era rimasto seduto a desco coi: la testa richinata sulle braccia e il mantello avvolto strettamente intorno alla persona , come avesse deliberato passar la notte a quel modo. Tutt' ad un tratto udì profferire il suo nome, e levò Ja faccia. La lucerna ardeva sul desco e dirimpetto stava la giovine padrona che lo aveva chiamato.
   — Filippo, — diss'ella, — non mi conoscete voi più?
   Egli scrutò buona pezza il bel volto illu-. minato dal chiarore della lucerna e più ancora dalla commossione, cercando qual risposta dovesse fare alla domanda. E quel volto era ben degno d'essere riconosciuto. Le lunghe e morbide ciglia raddolcivano,