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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 21 -
   continuò egli poco stante, — che io percorsi già altra volta questa parte della montagna, e non fosse stata la nebbia, avrei riconosciuto fors' anco il villaggio e questa casa. Sì, si, volgono al certo sett' anni che il medico m'inviava nelle montagne, ed io scorrazzava come un pazzo sue giùpe' dirupi.
   — Io lo sapeva bene, — diss'ella con un riso ineffabile di gioia, — che voi non potevate avermi dimenticata. Il vecchio cane Fuoco , non ha dimenticato la stizza che aveva contro di voi ... nè io.... il mio antico amore!...
   La giovinetta profferì queste parole con tanta fermezza e serenità, che Filippo la guardò con aria crescente di meraviglia.
   — Ah ! mi rammento ora d'una fanciulla, — diss'egli, — che incontriti una volta sulle alture dell'A pennino e che mi condusse in casa i suoi genitori. Senza di lei avrei dovuto passar la notte su per (e roc-cie. So anche che la mi piacque....
   — Si, — interruppe ella, — assai !
   — Ila io non piacqui alla fanciulla. Io t'ubi con lei un lungo discorso, nel quale non potei strapparle più di dieci parole-