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occhi, ma senza manifestare pur ombra dell'agitazione che la inzigava. Tutt'ad un tratto ei si fermò dinanzi ad essa, e, dopo iverla guardata fiso uno stante, esclamò :
— E perchè mi confessi tu tutto questo, poveretta?
— Io ho avuto tempo sett'anni a pensarci sù e a pigliàre una risoluzione. Ah ! se avessi avuto il coraggio di confessarvelo allora, il mio cuore pauroso non mi avrebbe fatto tanto soffrire ! Ma io sapeva che voi dovevate tornare, Filippo; se non che non avrei mai creduto che ci avesse a correr di mezzo tanto tempo', e ciò mi fece patire, Dio sa quantol... Io sono una fanciulla, per mo' di dire. Ma perchè crucciarmi di quel che ora è passato? Voi siete qui, Filippo, e qui son io, e vostra sempre, sempre!...
— Mia dolce figliuola!... —diss'egli sommessamente, e tacque poi tosto quel che avea sulla'lingua.
Fenice non avvisò però com'ei le stesse innanzi pensieroso e taciturno, e come lo sguardo di lui errasse dalla sua fronte alla parete. Ella continuò a favellare tranquil-