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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   dicano quel che vogliono quegli assassini, que'ribaldi più feroci de' lupi dell'Apenni-no. SI, — continuò raggiante per mezzo alle sue lagrime, — tu rimani,... la Madonna mi ti ha mandato affinchè ti possa salvare! Filippo, io non so quali cattive parole'io m' abbia detto, ma che le eran cattive io l'ho sentito qui dallo spasimo del cuore che me 1' ha strappate. Perdonami !... E un inferno pensare che l'amore può essere dimenticato e la fedeltà calpestata. Noi ci risederemo ora a vedere tranquillamente quel che s'ha a fare. Vuoi tu una nuova casa? la fabbricheremo. Vuoi altra gente? manderem via tutti, anche la Nina, anche il cane. E se tu credi che ti possano poi tradire e rivelare la tua dimora... ebbene ce ne andremo noi stessi domani... adesso... io conosco tutti i sentieri, tutte le strade, e anzi Che spunti il sole noi viaggeremo lontano per gole e forre inesplorate fino a Genova, fino a Venezia, dove vuoi....
   — Basta !—sclamò Filippo con piglio severo; —facciamola finita con queste pazzie ! Tu non puoi essere mia moglie, Fenice. So ' non è domani, sarò spacciato un altro giorno,