Stai consultando: 'L'Amore in Italia Racconti (Volume I e Volume II)', Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)

   

Pagina (45/581)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (45/581)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   -43 -
   con le mani e cò' piedi ma senza poterlo però aprire. Allora corse di bel nuovo al buco e già una grossa pietra aveva ceduto alla sua furia tremenda, quando vide improvvisamente la figura della fanciulla ricomparire dal basso per la stessa strada e difilacsi al casolare. Ella recava in mano alcunché, cui non gli venne fatto raffigurare alla luce fioca e dubbia, e vide soltanto chiaramente la sua faccia seria e pensierosa, ma senza passione. Ella non gittò pure un' occhiata alla finestra e scomparve di bel nuovo nell' ombra.
   Filippo stava traendo un sospirane di sollievo, quando udì un gran tramenìo, che pareva venire dal vecchio cane, ma senza abbaiamenti o guaiti. L' enimma ingarbu-gliavasi vieppiù sempre : ei sporse quanto più potè la testa fuòri del buco, ma non vennegli veduto altro che la notte quieta nella montagna. Tutt' ad un tratto sentì un breve acuto guaito, susseguito da un gemito doloroso del cane, e poi, per quanto aguzzasse avidamente l'orecchio, non un suono più per tutta la notte, tranne il richiudere dell' uscio da via e lo scalpito di Fenico