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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 45 -
   Fenice sedeva sola al focolare come lo stesse aspettando. Dalia sua faccia era scomparso ogni vestigio della tempesta della notte scorsa, e, non un segno di cordoglio, non un sintomo di disperato proposito, incontṛ lo sguardo corruccioso di Filippo.
   — Tu hai fatto dunque in maniera eh' io dormissi oltrel'oraslabilita? — chies' egli con voce tonante.
   — Si, — rispos'ella pacatamente. — Voi eravate stanco e giungerete sempre a tempo a Pistoia per farvi ammazzare da quegli assassini.
   - — Io non ti ho detto di pigliarti pensiero della mia sta nchezza. Tu mi ti vuoi sempre cacciar fra'piedi? Ma non otterrai peṛ l'intento, fanciulla. Dove sono le mio scorte?
   — Sono partite.
   — Partite? Vuoi tu prenderti giuoco di me? Dove sono ? Sciocca ! come se potessero partire prima eh' io le abbia pagate 1
   E si mosse rapidamente per uscire.
   Fenice rimase immota, soggiungendo con la medesima pacatezza : «
   — Io le bo pagale, dicendo loro che avevate bisogno di dormire e che vi avrei x»i