- 55 -•
anco del tuo stolto amore, se non mi vedrai più mai. Io non ho più bisogno della tua scorta. Io veggo laggiù sul declivio una capanna da pastore col fuoco acceso e le mandre intorno. Qualcuno mi porrà laggiù sulla retta via. Addio, povero serpente, addio I
Fenice non disse motto al suo partire, sedè tranquillamente all' ombra d'uno scoglio nel burrone fra il verde cupo degli abeti, abbassando a terra i suoi grandi occhi.
Filippo non erasi ancora dilongato gran fatto che trovossi sviato fra i sassi e gli arbusti ; perciocché, per quanto noi volesse confessare a sè stesso, le parole della singolare fanciulla avevano calmato il suo cuore sì, che tutti i suoi pensieri erano rientrati nel foro interiore. Frattanto ei vedeva sempre nella prateria sottostante quel fuoco di pastore, e studiava il passo fra i bronchi e le pietre per arrivarlo. Dall'altezza del sole ei calcolava che avevano ad essere le dieci ore a un incirca ; ma, sceso ch'ebbe la china, trovò un sentie-ruolo all'ombra, e poco dipoi una palan-