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chiuse gli occhi. Finalmente con voce fioca esclamò :
— Uno di voi, brava gente, mi faccia il piacere di recarsi il più presto a Pistoia, ove sono aspettato. La misericordia di Dio ricompensi colui che dirà all' oste della Fortuna..... in quale stato io mi trovi. Io mi
chiamo.....
Ma la voce e i sensi gli vennero manco di bel nuovo.
— Andrò io! —disse Fenice ; —voi altri portate intanto il signore a Treppi e ponetelo nel letto che vi sarà additato dalla Nina, la quale chiamerà la vecchia Chiaruccia che lo medicherà e fascerà immediatamente. Sollevatelo, tu per le spalle, Maso, e tu, Beppe, per le gambe, e nel salir le montagne , va tu innanzi Maso. Alzatelo su ! piano! E togliete qui questa pezza, immollatela neir acqua e ponetegliela sulla fronte ad ogni rigagnolo che incontrate. Avete capito ?
In ciò dire ella strappò dalla sua pezzuola di lino un gran sbrendolo, e tuffatolo lo legò intorno ai capelli insanguinati di
Filippo.
VOL. I. — L'Amor» in Italia. — 5