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— E chi altri ha da esserlo? Son conj-;ciuto , credo, Baldassarre Tizzi padroni; ìell' osteria della Fortuna. Che cosa mi rechi, bella fanciulla? *
— Un messaggio da parte del signor avv.. Filippo Mannini.
— Eh ! eh! quand' è cosi è un altro paro di maniche—-es'alzó in fretta.—Non vien egli in persona ?.C' è qui gente che lo aspetta.
— Conducetemi da loro.
— E non si potrebbe un po' sapere che cosa manda a dire?
— No.
— Via, via , lasciamo andare , ragazza mia. Ciascuno ha i suoi segreti, tanto questa bella testolina 11 quanto il duro cranio di Baldassarre. Eh! eh! dunque non viene ; ciò farà dispiacere a quei signori, i quali par abbiano affari importanti con lui.
Ei tacque guardando con la coda dell' occhio la fanciulla, e visto che non c' era modo di cavare il ragno dal bucò, si posi; in capo il cappello di paglia ed entrò con essa in una porticella.
Dietro l'osteria era un piccol vigneto, <¦ in fondo al pergolato di mezzo sorgeva un
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