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picciol padiglione con le finestrelle chiuse e le tendine abbassate. Attraversato il vigneto , pochi j>assi discosto dal padiglione, 1' oste fece fermare Fenice- ed entrò solo per 1' usciolo, che s'aprì tosto al suo picchio. Ella vide tosto una mano rimuovere un cotal po' le tendine, e un par d'occhi guardare per mezzo i vetri. Dopo alcuni minuti l'oste tornò, dicendole: che i signori le volevano parlare.
Non si tosto Fenice ebbe posto piede sulla soglia, un uomo, seduto a desco con le spalle rivolte all' uscio, s'alzò scrutandola da capo a piedi. Due altri si rimasero seduti. Sul desco vedevansi fiaschi e bicchieri.
— 11 signor avvocato non viene dunque, come ha promesso?—chiese l'uomo che le slava innanzi. — Chi sei tu, e quali sono le credenziali del tuo messaggio ?
— Sono una fanciulla di Treppi, Fenice Cattaneo, signore. Credenziali? Io non ho altro che dire la verità.
— Perchè non viene il signor avvocato? Noi credevamo fosse un uomo d'onore.
— E tale si è, quantunque una grave 'aduta, in cui si piagò la fronte e la