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reano carboni. Jo rimasi come impietrila. Dunque ei lo sapeva eh' io aveva parlato con Giovanni; le sue spie lo avevano servito a dovere. Io però non poteva recarmi sulle labbra quel che mi chiedeva. Ed egli, dopo avere aspettato un pezzo:— «Fanciulla! ripigliò,—tu non mi conosci ancora. Io sono mansueto come un agnello, ma chiunque leva un dito sopra di te, mi versa pece bollente nel sangue» Io ho risparmiato finora quel cianghellino, quantunque mi abbia insolentemente provocato, giacché fin che ti sono accanto, di tutti questi uccel-lotti io me ne rido. Ma ora che debbo partire è un altro par di maniche, ed io voglio da te il giuramento, o traverò ben io un'altra maniera di farla finita ». —Lalla, cosa poteva io fare?—continuò Annina con voce piena di pianto, —13 giurai tutto quello che voleva, giacché sapeva benissimo eh' egli era capace di tutto nella sua gelosia furiosa, e che avrebbe ammazzato Giovanni a sangue freddo. Ma il giorno seguente, quando Beppe fu partito ed io rimasi sola nella mia camera, fui presa dalla disperazione per aver giurato. Era dunque troppo qucl-
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