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tanto sconcio, e ricavarne una lezione per tutta l'eternità. Ma veggo che non siete ^ poi quel cattivo uomo ch'io temeva; me ne rallegro per voi, e se oggi ancora vi partite da Roma ve ne porterete con voi il mio perdono. Ah ! sor Giovanni, se anche i Luterani pregano, pregate che quella poveretta, cui avete fatto tanto male, superi la febbre, e non picchii ancora alle porte del paradiso, lasciandovi a piangerla eternamente !
Ella abbasṣ di bel nuovo il velo sulla faccia, acconciandosi a partire, ma non a-vendo il pittore articolato per anche una parola o dato segno di esser conscio della presenza di lei, stette un momento in forse su quello che avesse a fare. Ella era tutta afflitta nel vederlo pietrificato in tal modo dal dolore, ma rifletteva di bel nuovo che lo aveva meritato, soggiungendo da ultimo:
— Io vado ora da Annina per vedere come ha passata la notte. Se le cose vanno bene, come spero, ripasseṛ sul mezzogiorno da casa vostra e vi faṛ un segno; ma se scrollo la testa vuol dire eh'ella ha peggiorato. Addio sor Giovanni e pregate pel nostro angelo!
Cị detto usć dalla stanza, trasse l'uscio