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grida festose dei fanciulli che non capivano in sè dalla gioia al vedere i razzi descrivere le loro curve luminose nell'aria.
Io osservai che l'amico mio era più gaio e commosso dell'usato, e giunti che fummo al Lungarno si addossò alcuni minuti ad una casa, contemplando con isguardo tranquillo lo spettacolo che ci si parava dinanzi. I lumi splendevano fitti e in lunga fila nelle case lungo le due sponde del fiume e poco sopra il pelo delle sue acque. I tre ponti, il Ponte Vecchio coi botteghini degli orefici, il Ponte Santa Trinità in mezzo e il Ponte alia Carraia su cui dovevasi dar fuoco alla girandola, inarcavansi oscuri sul letto del fiume incoronati soltanto di fiammelline al sommo delle pigne.
Giunti all'orlo del murazzo vedemmo ima fitta di gente giù- per le scale di pietra che mettono ai barchetti, ed udimmo le grida confuse dei barcaiuoli e dei soldati, e da quando a quando una melodia di qualche opera gorgheggiata da una voce possente di tenore. Il più bello però della scena era guardar giùjnell'Arno ove sguizzavano una miscèa di gondole, bar-
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