l'altro rimanevasi immoto e pago di -veder dei fuochi quel tanto che gli veniva fatto colà dov'era.
Finalmente allo scocco delle nove 1' a-spettato primo gran razzo volò in aria fischiando e dando il segnale. Esso fu vivamente applaudito con grida festose e battimani, e tutti gli occhi si rivolsero ai fuochi d'artifizio che suecedevansi svariati e sfolgoranti nell'azzurro sfondato del cielo. I.a nostra fantesca Stella aveva dettò il vero, era veramente una magia! Grado grado però l'entusiasmo si acchetò e solo un'improvviso oi! oi! salutava da quando a quando una qualche superba girandola, che sprizzava a tondo a tondo miriadi di crepitanti scintille od un nembo di palle di fuoco, le quali pareva volessero sfondo-lare la luna. Io aveva dimenticato Franz in uno di questi fuochi improvvisi, e trasalii sentendomi stringere fortemente pel braccio.
—- Che cosa c'è? — chies'io.
— Gli vien male ! — rispose Franz in fretta.
— A chi?