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alle quali il più vivace dei due giovani, Carlo, diè di morso senza cerimonie, mentre il pensoso Leonardo lasciò intatto il bicchiere. Appresso i due giovani narra- , rono qualmente fossero venuti a Firenze, per fare i loro studii all'accademia di pittura. Nel corso del favellare si chiari che eglino erano figli d' un pittore tedesco , morto di corto in Venezia. Amendue non avevano conosciuto la loro madre. La conversazione continuò animata, parte in tedesco e parte in italiano, ed io ebbi il destro di osservare che Franz scoccava quasi sempre le sue arguzie contro il maggior dei due fratelli, Carlo, che lo rimbeccava a modo. I puri lineamenti del suo volto infantile assumevano nel discorso un certo che di attraente e di maliziato a ¦ volta, e le sue parole suonavano cosi fre- 1 sche, così sicure, ch'io non potei rinver-gare qual fosse la sua età. Leonardo , il più giovane, come sapemmo dipoi, parlava
poco, più assennato e con maniere più gentili. La loro somiglianza, quantunque evidente, non appariva però più tanto pronunciata cosi da vicino. Mentre Leonardo