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Franz che non aveva mai gettato uno sguardo a tanti capo-lavori, stava egli ora pazientemente nella tribuna davanti il Giulio II di Raffaello, porgendo ascolto a quel che iva dicendo il giovine Carlo sul disegno, il colorito,l'atteggiamento, l'abito?...
10 non credevo ai miei occhi. Finalmente
11 vidi bisticciarsi, contendere, e udii il giovane chiamarlo sdegnosamente un cieco, indegno d'essere illuminato dal sole di Raffaello.
Io mi accostai e li ebbi tosto rappaciati.
— Un uomo cosi abbandonalo da Dio come voi non mi è mai capitato tra' piedi!... — sclamò il giovine volgendosi a Franz con ira comica. — Aspettate, vi condurrò a scuola e dovrete ricominciare da tutto ciò che vi ha qui di più magro, dall'abbici bizantino. F. dunque vero che siete cascato in Firenze dalla luna, e che non siete già stato a Roma?... Lasciate ch'io ve lo dica... voi mi fate compassione!.... Io farò quel che posso ma voi dovete anche lasciarmi fare g non uscir fuori con le vostre orribili eresie, e se ascolterete attentamente quel che vi dirò, vi prometto!..