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pre la mia curiosità. Ma quando s' alzò il sipario tutti i pensieri si rivolsero naturalmente al dramma e agli attori.
Io aveva letto la Francesca da Rimini, grandemente prezzata in Italia, ed avevo notato con dispiacere la volgarità melodrammatica dei caratteri, lo smorzamento del conflitto profondamente appassionato e l'umiltà del linguaggio sconveniente in una tragedia (*). Ma gli attort integrarono quel che la natura avea negato al poeta. Gli era come se un caldo sangue venisse d'un subito trasfuso nelle vene di statue marmoree e la pietra si movesse. A cui non è incontrato udire un'aria superficiale d'opera italiana trasfigurata da una voce appassionata? Il somigliante avvenne in quella sera. Un' atmosfera burrascosa pareva stendersi sul proscenio, assorbendo j ogni parola, ogni atto, con fuoco represso, e quando la superba Ristori sfogò il sen-
{•) Vuoisi qni osservare che Paolo Heyse è anche autore di tragedie assai lodate io Germania e precisamente d' nna Francesca di Rimini , il che spiega forie la iua soverchia severità contro il noslro Pel- _ • (Il Traduttore)