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timento covato a lungo verso Paolo con la parola : Io per te muoio! ed abbracciò l'uomo amato, non mi avrebbe fatto punto meraviglia veder guizzare il fulmine fra j due personaggi, come fra due nuvole elettriche che vengono a contatto e porre in fiamme il teatro.
Uno scoppio fragoroso di applausi interruppe per alcuni minuti la rappresenta-l '/ione, io volsi a caso lo sguardo da un lato e vidi appoggiato alla paréte della platea i un'alta e massiccia figura, con le braccia incrociate, il cappello in capo, e gli occhi confitti sul banco ove sedevamo, o a meglio dire, su Carlo. Erj quello il Franz che non poteva reggere all'afa di un teatro? E s'era desso conosceva egli bastan-. temente sè stesso per sapere che cosa il traeva colà ?
Gli altri pareva non si fossero accorti della sua presenza, la quale mi rese meditabondo si, ch'io prestai assai poca attenzione agli ultimi e più deboli atti della tragedia. Era evidente che il mio amico trov&vasi in un fermento singolare, e che una crisi importante era imminente nella