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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ver» giumento. Ma voi testa sventata e voi nobil signora — giacché eccettuo l'amico mio che fa all'amore per istudiare psicologia — voi dovreste andare più ribadati e contentarvi delle tragedie che ponete in scena per conto proprio.
   Tutti rimbrottarono da senno o da celia Franz, che voleva guastar loro il piacere dello spettacolo goduto, e la signora Eugenia parlò a lungo e molto assennatamente dell'essenza e dell'effetto dell'arte, e persino il pensoso Leonardo espresse caldamente la propria opinione su questo subbietto. Franz li lasciò dire, ridendo fra sé, quando Carlo si fece un tratto a chiedergli :
   — E voi dite che non avete mai amato?
   — Non più di due ore di seguito, mio giovine amico, e ciò nel migliore vuol dire nel peggiore dei casi. Nessuno nella prim' ora dell'amore è irreparabilmente perduto, posciachè l'amor non è cieco, come lo dipingono pittori e poeti. Ma la più parte bendansi volontariamente gli occhi per non vedere la via sulla quale potrebbero salvarsi, E perchè ciò?... Per li-
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