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— Confessate che la meritate, signori Eugenia, e foss'aneo una ghirlanda di vere alloro ! Io sono pronto a porre la mia mano destra nel fuoco, attestando che nelle vostre ore d'ozio voi accogliete spesso le Sante Camene ! Io ho veduto presso di voi un libro in cui erano scritti dei versi.
— Birbone ! — scappò a dire la buona signora —avete un par d'occhi ladri, che vedono tutto, e quindinnanzi mi bisognerà chiudere ogni cosa...
— Vedete un po' come arrossate, carissima ! — continuò Carlo. — La maschera è caduta e le vostre vere sembianze ci stanno innanzi raggianti. Ora io non vi la-scierò più in pace, finché non ci abbiate recitati alcuni de'vostri versi... Non istate a far la ritrosa chè non vi lascieremo andar via di qui. Dovess'anco il vostro caro cagnuolo, Aristodemo, abbaiare tutta la notte non vi vedendo tornare a casa... E sentite!... una chitarra comincia a preludiare nella strada, come l'avessimo fatta venire a posta...
La signora Eugenia abbassò gli occhi, raccolse le mani davanti il bicchiere, e