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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   recitò poco stante un bel monologo di Giulietta, prima di bere il fatai soporifico. Noi porgemmo avido ascolto ai versi armoniosi, nel mentre la chitarra allontanandosi spandeva nei silenzi notturni i suoi gemiti soavissimi.
   — Bei versi I... stupendi!... —esclamò Carlo a mezza voc?, finito eh' ebbe la signora di recitarli.
   — Li ho composti nella mia gioventù I — rispos' ella arrossando.
   Appresso, dopo esser rimasti ancor qualche tempo taciturni e pensosi, la signora Eugenia s' alzò per far ritorno a cosa.
   — È la prima volta da ben dieci anni — diss' ella — eh' io mi sono indugiata cosi tardi fuori di casa la no'tte. Stella crederà che ci sia incolta qualche disgrazia...
   — Venite! torniamo lentamente a casa I — disse Carlo. — Datemi il vostro braccio e narratemi, cammin facendo, qualcosa di quel tempo che chiamate la vostra giovinezza, quantunque doveste sapere che i poeti sono sempre giovani!
   — Proteggetemi da quest'astutaccio, signori ! Egli ha una maniera cosi melata