— 55 — *
beate, lasciando a casa, ci s'intende, la poetessa.
— Io credo siate geloso Franz !
— In fede mia, cosi credo anch'io ! — rispos' egli seriamente.
Appresso si mise a ridere, fece alcuni giri per la stanza, tolse una ramatella di gelsomino che Carlo avea divella in un giardino, passando, e se ne andò con essa nella Sua camera. Io feci mostra di non addirmene, e il di vegnente la vidi in un vaso pieno d' acqua sul davanzale della sua finestra.
Una parte del mio tempo era consecrato in Firenze ad alcune preziose pergamene della Laurenziana, assicurate nei loro alti leggii da catenelle, che mai non si dipartono da esse, nemmeno quando vengono spiccate dal posto loro assegnato. Là in quella bella sala costrutta da Michel Angelo, io passava le mattinate tranquille, frescose e nella miglior compagnia, e incontravo assai spesso nelle gallerie Franz, in compagnia dei due giovani.
Leonardo, il quale, con tutto che più giovane, era più saputo del fratello Carlo, a-