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quando in quando sederete un par d'ore con me nel mio gabinetto, e se v'annoia la scrittura doppia, ne adotteremo un'altra di nuova specie, vale a dire, voi terrete davanti a voi così per mostra un libro maestro, e lì presso un altro in cui non vi a-vranno altre cifre fuor quelle che segnano le pagine, volete voi accettare ?
— E Leonardo? — chiese Carlo.
— Troverà di che dipingere a F......dacché e' non sa più svezzarsene. Pensateci bene ! Se mi dite di no , io dò subito un addio a Firenze, ove m' annoierei terribilmente non fossero quelle poche ore eh' io passo con voi !...
Carlo nulla rispose. Egli aveva comincialo a chiudersi in sé stesso e pareva si tenesse a disegno appartato e lungi da Franz. Egli non gli stendeva più la mano . e non gli dava più il braccio come in addietro... Spesso nel più vivo del discorso egli inciampava, arrossava e si accostava più a me, quante volte andavamo a spasso nei dintorni amenissimi di Firenze o visitando i capo-lavori dell'arte , che abbon- ; dano nelle chiese, nei palazzi e conventi.