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letto, di che nacque in me uno strano sospetto.
Alcune settimane erano trascorse senza alcun avvenimento particolare, tranne che la crisi nella malattia di Franz, pareva divenir seria daddovero. Un certo appassio-napento con cui accolse la ritenutezza di Carlo ed una strana gelosia verso di me, mi raffermò nella speranza eh' egli fosse per risanare, se non che egli continuava a derider sè stesso e a crucciarsi, per cosi dire, di non poter oggimai più far senza di Carlo, il quale lo aveva in certo qual modo affatturato, inoculandogli le proprie idee fantastiche.
— Quel moriuolo finirà per farmi divenite un ideologo! — diss'egli un giorno.— Io progredisco in vero ne' miei esercizii spirituali, e sono capace di rimanere a con- i templare per lunghe ore a bocca aperta le nuvole, mentr' egli mi va mostrando le loro configurazioni e colori fantastici. Io posso persino ascoltar come in sogno le poesie ch'ei mi legge, senza avvisare menomamente la mancanza di logica. Insom-io sono cascato da una malattia, in