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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   13 l'arte Prima — Alta Italia
   Dai colli di Freni ai noria, delle Finestre e del Sabbione comunicasi, per strade mulattiere, con le valli del Tinea, della Vesubia e della Moia, oltre le Alpi. La strada rotabile, proveniente da Cuneo, corre lungo la riva sinistra del Gesso fili olire Val-dieri ed Rntraque, donde proseguono le suddette strade 11 ramo principale, quello dei Bagni, ha una lunghezza di 30 chilometri.
   La indie primaria della Stura o di Demonte appoggia il capo al colle comodissimo della Maddalena, ed è spaziosa e fiancheggiata da pendici assai ripide. Quella di destra è coperta generalmente di boschi e la sinistra di pascoli, a cui succedono campi e prati. Solo nei siti detti le Barricate, il Salto del camoscio e il l'onte dell'Onta, noti per fatti d'arme, viene essa rinchiusa fra dirupi considerevoli di nuda roccia.
   La valle della Stura comprende molte vallette o diramazioni secondarie, vale a dire, quelle di Pouriac, di Ferrières, dei tUvjni di Vinadio, di Sant'Anna e del Ilio Freddo che vi sboccano dal fianco destro, appoggiando la loro cima agli orridi dirupi che incoronano le Alpi Marittime. Dal fianco sinistro vi mettono capo le vallette del-VArma, di Oajola e di Valloria, la prima delle quali incomincia al colle del Mulo e scende accanto al villaggio di Demonte.
   I luoghi principali sono il villaggio dell'Argenterà, quello fortificato di Vinadio e Demonte. Una strada spaziosa rimonta la Stura sino alla frontiera, passato il quale si ristringe assai e non riesce agevole che alle bestie da soma.
   Dal colle della Maddalena si passa nella valle della Duranza, penetrandovi pel ramo di Darcelo netta. Parecchie strade mulattiere ne valicano i fianchi e le principali sono quelle dei colli di Pouriac, del Ferro, della Colla Lunga e di Sant'Anna che scendono nella valle della Tinea; del colle del Mulo, che comunica con quelle di Maira e di Grana; e per ultimo del colle dell'Ortica, che immette pai unente in vai di Grana. La valle della Stura, dal l'Argenterà a Borgo San Da Ima 77.0, misura 50 chilometri di lunghezza.
   La valle secondaria di Grana mette capo, da una parte, al suddetto colle del Mulo, ove incomincia, e dall'altra nella pianura, al borgo di Cai aglio, ove termina, ed ha uno sviluppo di 21 chilometri. È molto ristretta e con traiti ripidi ed imboschiti nella parte superiore fra Castelmagno e Monterosso : in quest'ultimo luogo le pendici laterali incominciano ad allontanarsi, abbracciando una pialloni feracissima che va sempre piti dilatandosi sino al suo sbocco vicino al suddetto borgo di Caraglio.
   Una buona strada rotabile giunge dal piano del predetto villaggio di Monterosso e cambiasi poi in mulattiera, che mette al colle del Mulo e di là nella valle della Stura od in quella della Maira, oppure direttamente nella valle di Barcelonetla penetrandovi pei colli della Scaletta 0 di Roburent, per cui si scende al villaggio di Glaisoles.
   La valle primaria della Maira presenta nella maggior parte della sua estensione una stretta angustissima, segnatamente fra il ponte della Catena e il borgo di San Damiano, ov'è rinchiusa del continuo fra balzi dirupati. Allargandosi quindi tra fianchi meno erti, stendesi in una pianura più 0 meno coltivata che va sino ai pressi di Drenerò ; ma nella parte superiore è sterile per la ripidezza delle montagne. Principia codesta valle al colle di Maurin, sbocca nella pianura poco oltre il prementovato borgo di Dronero ed ha una lunghezza ili 45 chilometri.