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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   19 l'arte Prima — Alta Italia
   tronco da Savigliano per Lagnasco a Saluzzo, misura pure 18 chilometri e il quarto, Fossano-Mondovi, 24 chilometri. Vi è poi la gran linea Torino-Iìra-Savona di 147 chilometri, da cui staccasi a Garrii il tronco per Mondo vi e Cuneo di 41 chilometri e a Ceva quello per Ormea che deve scendere poi al mare, sia fra Oneglia e Porto-maurizio, sia ad Albenga e già ne sono ultimati i lavori sino a Garessio. Vi ò poi la linea Airasca-Moretta-Saluzzo lunga oli chilometri. È anche in costruzione il tronco Cuneo-Ventimiglia, che costeggia il confine francese e che per le grandi difficoltà tecniche costerà centinaia di milioni , ne è aperto il tronco Cuneo-Vernante della lunghezza di chilometri c2'.\.
   Amministrazione, istruzione, beneficenza. — Nel 1880 contavansi nella provincia di Cuneo 113,753 elettori amministrativi e 88,407 elettori polìtici. Prefettura con Consiglio a Cuneo e Sotto-prefetture in Alba, Mondo vi e Saluzzo. Comandi dei distretti militari a Cuneo e Mondovì. Tribunali civili e correzionali a Cuneo, Alba, Mondo vi! e Saluzzo, dipendenti dalla Corte d'appello di Torino. Direzione del Demanio e Ufficio provinciale del Genio civile a Cuneo.
   Nell'anno scolastico 188G-87 le scuole elementari (aule scolastiche) tra pubbliche e private sommavano a 1707, con 87,692 alunni; le scuole serali a 90, con 3523 alunni, e le festive a 60, con 1088 alunni. I ginnasi erano 17 nel 1887-88, con 1137 alunni, e 8 i licci, con 268 alunni. Scuole tecniche 9, con 516 alunni. La beneficenza contava nella provincia 356 Opere pie.
   Cenni storici. — La provincia di Cuneo apparteneva anticamente alla regione della Liguria ed era popolata da varie tribù, fra cui quella dei Bagienni o Vagienni, tribù dimorante nella regione settentrionale delle Alpi Marittime e a sud del territorio dei Taurini. Secondo Plinio stendevansi a ovest sino al Mons Vesnlus, o monte Viso (Plus., Ili, 16, s. 20), mentre la loro città principale, o capitale, sotto il dominio romano detta Augusta Vagietmorwni, era situata a Bene (l'odierna Bene Vagienna) fra la Stura e il Tanaro, per forma che dovevano occupare un vasto territorio. Ma non sembra corretta l'asserzione di Velleio (1,15) chela colonia romana di Eporedia, (Ivrea) fosse compresa entro i loro limiti.
   È singolare che Plinio parla più d'una volta di essi come discendenti dai Caturigi, mentre nell'istesso tempo ei li dice distintamente una tribù ligure, e i Caturigi sono considerati quale una tribù gallica. Pare però probabile che molte delle razze che abitavano le valli montane delle Alpi fossero d'origine ligure; e di tale guisa i Caturigi e i Segusiani potevano essere probabilmente di razza ligure, come i loro vicini i Taurini, quantunque confusi in seguito coi Galli
   Noi non abbiamo contezza del periodo in cui ì Vagienni furono assoggettati ai Romani e il loro nome, qual tribù indipendente, non rinviensi nell'istoria. Ma Plinio parla di essi come di una delle tribù liguri sempre esistente a' tempi suoi, e la loro città principale, Augusta, pare fosse un luogo assai florido sotto l'impero romano, ti loro nome si trova scritto alle volte Bagienni (Orelli, Inscr., 75), e leggesi nella tavola Pentingeriana sotto la forma corrotta di Bagitenni (Tab. Pent.).
   I luoghi principali, oltre Augusta Bagiennorum che sorgeva in vicinanza della odierna Bene Vagienna, erano Levi (Levice, comune del mandamento di Cortemiglia), Alba Pompei» (Alba), Gerialis (Geresole d'Alba), Vicodunum (Mondovì), Potentia (Garrii), Potentia (Pollenzo) e Cela (Ceva), come vedremo trattando di questi luoghi.