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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Prima — Alta Italia
   Fig. 4. — Chiesa di Sant'Ambrogio in Cuneo (da fotografia di Berardi).
   fiumi Stura e Gesso, ove sorge ora la città che incominciarono a fabbricare. L'abate di San Dalniazzo, a cui apparteneva il bosco, lo cede volontieri, come quello che promettevagli un vassallaggio numeroso, e la nuova villa di Cuneo crebbe rapidamente. Dopo la distruzione di Milano, ordinata dal Earbarossa, molli Lombardi si rifugiarono nella nuova città, ove furono accolti ospitalmente, e vi si fabbricarono anche una chiesa che dedicarono a Sant'Ambrogio. Si resse a Comune per qualche tempo, servì come baluardo all'Italia in parecchie guerre e fu con varia vicenda ora libera ed ora soggetta ai marchesi di Saluzzo, ai conti di Provenza, ai signori di Milano, alla regina Giovanna di Napoli, finche nel 1382 giurò fedeltà ad Amedeo VI duca di Savoia. Ebbe il titolo di città da Emanuele Filiberto.
   In forza del trattato di Cherasco del 23 aprile 1790 fra Bonaparte e la Corte di Torino, la fortezza di Cuneo fu ceduta ai Francesi in un col castello di Ceva e il forte di Tortona. L'ultimo assedio di Cuneo fu quello degli Austro-Russi solto il