33 l'arte Prima — Alta Italia
Rittana (1208 ah.). — Giace nella valle della Stura fra alte montagne, a 7 chilometri da Borgo San Dalmazzo, con parrocchiale di San Giovanni Battista e una Congregazione di carità. Bestiame, burro e cacio bianco di buona qualità. Smercio di legname e carbone. Negli anni 1863-64 fu costruita una strada rotabile che da Rittana mette sulla strada nazionale in vai di Stura, presso Gaiola.
Cenni storici. — Chiamavasi anticamente Auritona, forse perchè situato non lungi dall'antico Avviate che sotto il dominio franco divenne capo di uri vasto contado. Formava un solo Comune con Gaiola, da cui fu staccato nel 15(.0 e fu quindi infeudato ai Gerbilli con (itolo comitale. Sul monte in vicinanza avvenne uno scontro sanguinoso fra l'esercito gallo-ispano e i Piemontesi.
Coli, elett. Cuneo I — Dioc. Cuneo — Pa T. a Borgo San Dalmazzo.
Roccasparvera (1436 ab.). — Sulla sponda destra della Stura meridionale, a 4 chilometri da Borgo San Dalmazzo, annidato contro la nionlagna e dominante la valle sottostante. Vi si arriva per comoda strada rotabile, traversando la Stura sopra un ponte in pietra. Vi si veggono ancora i ruderi dell'antica rocca, la quale comunicava per vie sotterranee col Borgo, gli avanzi di mura e la porta castellana, che mostrano come fosse ben fortificato. Parrocchiale di Sant'Antonio abate. Bestiame e castagne in abbondanza.
Cenni storici. Fu baronia dei Bollori, tino dei quali, trovandosi nel 1537 nella suddetta rocca, ricusò di consegnarla ad Antonio de Leva, luogotenente dell'imperatore, ed avendo ricevuto pronti soccorsi dal re di Francia suo signore, costrinse le truppe imperiali a ritirarsi. Fu poi contea dei Focardi.
Coli, elett. Cuneo 1 — Dioc. Cuneo — P2 T. a llorgo San Dalmazzo.
Mandamento di BOVES (comprende 1 Comune, popol. 10,733 ab.). — Territorio ferace, principalmente ingrani, segala, meliga e foglia di gelsi Nei boschi abbondano ì frassini e i castagni, e alle falde del monte Besimauda, o Risalta (2404 m.) trovansi molte cave di lavagne, di pietra calcarea e da costruzione.
Boves (10,733 ab.). — Giace a scirocco da Cuneo, da cui dista 0 chilometri, parti alle falde del suddetto Besimauda e parte in pianura su terreno di sedimento. Quattro piazze, tutte con fontane d'ottima acqua. Oltre la parrocchiale dedicata a S. Bartolomeo con la usi molti Oratorii nelle nove borgate. Ospedale e Congregazione di carità con rendita cospicua. Asilo infantile, uno fra i primi del Piemonte per il cospicuo patrimonio, la grandiosità del locale ed il numero dei bambini che vi sono giornalmente accolli e mantenuti. Al medesimo è annesso un ospizio per i bambini lattanti;. Sono inolil e degni di essere ricordati l'Ospizio dei Cronici, con 30 lotti ; una Società mutua cooperativa tra gli abitanti del luogo contro i danni degli incendi; turi cassa rurale di prestili, sistema Wollemborg. Filatura di cotone e filande di seta: fornaci da calce e mattoni.
Cenni storici. — Fu importante municipio romano, come attestano le lapidi qui rinvenute. Dopo l'èra dei Longobardi passò sotto ì marchesi di Torino e Susa ; più tardi, nel 1214, ai marchesi di Busca, poscia a quelli di Ceva, ai Lovera di Cuneo, e ai Pensa di Mondovì. Venuto sotto il dominio dei duchi di Savoia, questi v'infeudarono i Grimaldi di Doglio, quindi i Cupris di Torino. Nei bassi tempi era difeso da due rocche, e nel centro dell'abitato sorgeva un fortilizio.
Coli, elett. Cuneo I — Dioc. Cuneo - P2 T. e Str. ferr. Cuneo-Hobilante.
Mandamento di BOSCA (comprende 2 Comuni, popol. 12,032 ab.). — Territorio ferace in cereali, legumi e ogni sorta di frutte ; gelsi, prati, vini neri e bianchi assai rinomati. Boschi di roveri, castagni selvatici, nocciuoli e betulle. Cave di marmo e famoso alabastro di Busca. È traversato dalla Maira, che si passa su due ponti in pietra.