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Parte Prima — Alla Italia
Cenni storici. — Gredèsi traesse origine dalla vetusta città romana Germanicia. Secondo una leggenda nel 1120 concorse con altre terre alla fondazione di Cuneo. Verso la prima metà del secolo XII fu compreso nel marchesato di Busca. Poco dopo questo possesso venne frazionato ; una parte toccò ai marchesi di Saluzzo, l'altra ai signori di Salniour. Quindi passò ai marchesi di Monferrato, che v'infeudarono poi i marchesi di Saluzzo. Nel 1259 passò con Cuneo sotto il dominio di Carlo d'Angiò. Dopo varie vicissitudini fu assoggettato definitivamente ail Amedeo Vili duca di Savoia e suoi successori nel 1395. Fra i feudatari di Caraglio si ricordano, olire i suddetti, gli Ardui ni di Cuneo, che l'ebbero dai Cuneesi. Nel 1393, 14 dicembre, venduto da Amedeo principe d'Acaja, al quale era stato ceduto lo stesso anno da Sanfrè, fu comperato da Bartolomeo Solaro, signore di Villanova, i cui discendenti lo alienarono agli Isnardi, signori di Sanfrè, che lo possederono poi col titolo di marchesato. Nel 1537 fu dato al saccheggio e alle fiamme da un Antonio Torresano, nativo dello stesso Caraglio, capo di banditi assoldato dalla Francia.
Coli, elett. Cuneo I — Dioc. Cuneo — P2 T. e Tra invia per Cuneo e Saluzzo.
Bernezzo (3596 ab.). — Sta fra i rialti Collalto, Tanaro e Maddalena, a 4 chilometri da Caraglio, con parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, miniere di rame carbonato verde-azzurro, rame solforalo e cave di pietre da taglio, di gesso e di travertino color giallastro. Congregazione di carità.
Cenni storici. — E luogo antico, come testimonia una lapide romana rinvenutavi, ed aveva propria signoria, finché nel 1363 pervenne a Casa Savoia. Nel 1374 fu assai danneggiato dai Bretoni scesi in Italia contro i Visconti di Milano. Passò quindi in feudo, col titolo di marchesato, al conte savoiardo di Bossiglione e da ultimo a un ramo degli Asinari.
Coli, elett. Cuneo I — Dioc. Cuneo — P9 T. a Caraglio e Trauma per Cuneo e Dronero.
Mandamento di CENTALLQ (comprende 1 Comune, popol. 4931 ab.). Territorio al traversato da est a ovest dalla Stura e, a ovest dell'abitato, dal torrente Grana che congiungesi a breve distanza al rivo Gambaretto e piglia il nome di Melica. È coltivato a cereali d'ogni sorta, vili, gelsi, canapa e prati che danno raccolti copiosi. Vi si alleva pollame in grande quantità e bestiame bovino, e vi abbondano nell'estate le quaglie.
Centallo (4931 ab.). — È situato in ampia pianura, in clima salubre, sulla destra della Grana e sulla strada da Torino a Cuneo, da cui dista 14 chilometri. Nel centro delle sue case, di bell'aspetto in generale, apresi una piazza ove tengousi ab antico le fiere e il mercato settimanale, in cui si fa un traffico importante di cereali, canapo, bestiame bovino grosso e minuto. Un'altra piazza, con olmi ni giro pel pubblico passeggio, stendesi davanti la parrocchiale di San Giovanni Battista, riedificata nel secolo scorso sul disegno dell'architetto Prunetti, in ordine dorico esternamente e in composito nell'interno, a spese del duca del Cliiablese, signore del luogo. Havvi un bell'orto botanico, una biblioteca doviziosa delle migliori opere letterarie italiane, latine e francesi, di proprietà dei conti Franchi di Ponte Chianale, scuole per ambo i sessi, un Ospedale con una Congregazione di carità coU'annua rendita di olire 15,000 lire, e l'opera pia Daelli, istituita nel 1850 per ricovero ed istruzione degli operai ed agricoltori. L'industria vi ha una piccola filanda dì seta ed una discreta fabbrica di tela di lino e cotone. Vi si veggono ancora le rovine dell'antico castello.
Cenni storici. — I ruderi qui rinvenuti e le iscrizioni lo indicano come antico municipio romano. Sotto i franchi imperatori era luogo importante del contado di Aurlate, posseduto dai marchesi di Susa; quindi da quelli di Savona. Vi ebbero pure giurisdizione gli abati dell'antica Pedona. Dai marchesi di Savona fu ceduto