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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Cuneo
   .17
   ai Braida ; da questi lo comprò più tardi Manfredi III per 700 lire genovesi. Mentre ferveva guerra fra il marchese di Monferrato e la signoria di Milano, se ne impadronì Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde. Passò in potere dei Saluzzo, e poiché questi si estinsero, Carlo Emanuele di Savoia s impossessò, nel 1588, di questa come delle altre terre di quel marchesato. Finalmente, nel 1703, fu assegnato in appannaggio a Benedetto Maurizio di Savoia duca del Chiablese. Nel 1799 fu ridotto in gravi angustie per essere stato costretto a somministrare vettovaglie prima al numeroso esercito austro-russo e quindi al francese.
   Uomini illustri. — Diede Cenlallo i natali a Michele Colombo, autore di opere medicali e poetiche; a Costanzo Benedetto Bonvicino, medico e chimico nell'Università di Torino, che pubblicò molte opere mediche in latino e fece parecchie scoperte scientifiche; e a Giuseppe Franchi, conte di Pont e Chiamile, clic acquistò fama di sommo letterato, di dotto archeologo e di valente poeta.
   Coli, elett. Cuneo IV (Mondovi) — Dioc. di Cuneo e di Possano — F* T. e Str. ferr. Torino-Cuneo.
   Mandamento di CHIUSA DI PESIO (comprende 1 Comune, popol. 713(5 ah.). — Territorio in parte montuoso e in parte pianeggiante, bagnato dal Pesio, assai fecondo di pesci, segnatamente di trote, che si passa su parecchi ponti in pietra e va a metter capo nel Tanaro sul territorio di Garrii. Cereali d'ogni fatta nella pianura, pascoli e boschi sulle montagne, e sui colli castagneti che danno ottime castagne, con cui si fanno i biscotti rinomali detti della Chiusa. Legname e carbone.
   Chiusa di Pesio (713G ab.). — Siede sulla sinistra del Pesio, cinta da alti monti, a 14 chilometri da Cuneo. Ila vari buoni fabbricati, un teatrino, alcune piccole piazze e due spaziosissime, a ovest di una delle quali sorge il palazzo già dei marchesi della Chiusa, ornalo di una bella facciala con portici spaziosi pel pubblico commercio. La parrocchiale, di costruzione semi-gotica e inolio antica, è dedicata a Sant'Antonino martire e vi si ammira una pila per l'acqua santa di marmo finissimo e di grandezza straordinaria, che servì anticamente di battistero, dono di 1111 principe d'Acaia. In cima ad una montagnola a piramide di là del Pesio sorgono ancora le mura di un antico castello. Scuole per i due sessi, Ospedale fondato nel 1831 ; opera pia Turbiglio, asili infantili Avena e Santa Maria Rocca, Società operaia. Officina pel raffinamento del ferro, fornaci per calce, fabbriche di stoviglie di maiolica, di mattoni, di vetri e cristalli, quest'ultima aperta per cura di Carlo Emanuele III poco dopo la metà del secolo scorso.
   Sul pendio del monte Ardua sorgeva la celebre Certosa di Pesio (figg. 10 e 11), fondala nel 117G da Arnaldo dei Morozzi e da altri signori di questo casato. Vi si osservava nn grande cortile quadrato con bell'edilìzio per albergare i forestieri e con una comoda abitazione pei laici. Dal cortile si andava verso est al chiostro interno ov'erano le celle dei religiosi, ciascuna delle quali aveva un oratorio, una libreria ed nn giardinetto. L'ampio ricinlo era scompartito da vari viali d'alberi e nel centro spiccava una bellissima fontana. La chiesa era dedicala alla Gran Madre di Dio ed andava ornata nelle pareli e nelle volle di molte figure di rilievo indorate e di dipinti di pennelli valenti ; il pavimento era lastricato di marmo a quadrettini di vari colori, di che si può ben dire che la Certosa di Pesio fosse una delle più belle del Piemonte non solo, ma di tutta Italia. Il numero dei religiosi che vi dimoravano era per solilo di trenta, e la loro annua entrata pei prodotti dei cereali e della legna sommava a circa 70,000 lire.
   La Certosa di Pesio e ora ridotta a villeggiatura ed a stabilimento balneario di proprietà del cornili. Biagio Garanti, condotto dalla vedova Tabasso. Le acque di questi bagni sono limpide, insipide, inodore, freschissime; un'acqua leggermente torbida contiene gas acido carbonico con tracce di gas acido solfidrico.