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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Cuneo
   .17
   cagione del nome di Valli* Aurea o Vallaurin, ma non pare per la ristrettezza del luogo. 11 17 settembre del 908 Ottone 111 donò la valle di Slura ad Amizonc, vescovo di Torino. Valloriate fu quindi infeudato, con titolo comitale, ai Testo, oriundi di Cavai lerleone.
   Culi, elett. Cuneo I - Dioc. Cuneo — l'2 a Moiola, T. a Demonte e Borgo S. Dalmazzo.
   Mandamento di DK0NER0 (comprende 3 Comuni, popol. 14,113 ab.). Territorio bagnalo dalla Maira, clic scorre incassata fra sponde altissime e dirupate, e da vari canali 1 prodotti agrari consistono in grano, segala, frumentone, meliga e uva; e quelli dell'industria sono la fabbricazione delle falci da fieno e da biade. Commercio attivo d'importazione e di esportazione.
   Dronero (8098 ab.). — Sorge all'ingresso della valle Maira o Ma era, sul con-lluente del rio di Roccabruna col torrente Maira, sopra un rialto in leggiadra situazione con varialo panorama, per cui lo sguardo estendesi a levante sulla pianura, riposa a nord sulle colline coperte di vegetazione e ornate di vigneti, e a mezzodì sulle alte balze che separano la vai Maira dalla vai Grana, e spingesi a ponente nella tortuosa valle ombreggiata da alti monti folti di selve. Sonvi, oltre a molte altre chiesuole, cinque chiese parrocchiali, di cui quattro in sobborghi rurali ed una nel capoluogo dedicala ai Ss. Andrea e Ponzio, costruita primitivamente a sesto acuto, ma che, per antichi e recenti restauri, non ha più carattere architettonico deciso, serbando solo di antico il campanile di spigliata ed elegante costruzione gotica. E però degna dì osservazione la facciata della porla, lavoro del 1550 circa, in stile gotico, tutta di marmo di graziosa fattura. Nei dintorni liavvi un santuario a Nostra Signora di Ripoli, e sulla strada che tende a San Damiano visitasi l'antica chiesa di San Ponzio, che trovasi alla distanza di 2 chilometri sulla strada nazionale verso San Damiano, in una località ove, prima della fondazione di Dronero (1100), sorgeva un paese di qualche importanza detto Sarzana, e chiesa in cui conservasi una statuetta di marmo di rozza fattura, ma non priva di qualche pregio come raro esemplare dei lavori in quei tempi antichi.
   E pure interessante l'escursione di un'oretta sulle colline di Villar San Costanzo per visitarvi la chiesa della soppressa abbazia mtìihts dioeccsis di San Costanzo, di antichissima costruzione, attribuita al tempo di Ariperlo re dei Longobardi. Mirabile lavoro degno di noia e di visita è il canale della Marchisa, di costruzione antica, le cui acque, derivate dalla Maira a 5 chilometri a monte di Dronero, in più luoghi scorrono, per la lunghezza di quasi 2 chilometri, in gallerie scavate nella rupe o coperte da vòlta. Esso ha la portata di 2000 litri per minuto. Vuoisi anche visitare il ponte merlalo, detto del Diavolo, sulla Maira, che unisce la città col borgo Macra. Esso fu costruito nel 1128; lui tre arcate e misura 21 metri dal livello dell'acqua. Sono edilizi di riguardo l'Ospedale civico, edificato sulle rovine dell'antico castello, il Teatro civico ed il nuovo Cimitero. Sulla piazza maggiore fu eretto, nel 1882, un monumento allo statista conte Gustavo Ponza di San Martino (fig, 12), cittadino di Dronero. L'industria vi fabbrica paste alimentari, falci, spazzole, tappeti, stuoie, ecc., e vi si fa commercio di panni, bestiame, legname, biada eccellente, castagne, vino, formaggi, grosse tele di lino, canape, utensili, ecc.
   Cenni storici. — Se si ha a prestar fede ad alcune lapidi rinvenutevi, la valle in cui giace Dronero fu ascritta dai Romani alla tribù Follia. Dronero stesso chiamatasi anticamente Dragonero, forse da Dragone, nome di alcuno de'fondatori. Passò sotto i marchesi di Busca, e da questi, verso la metà del secolo XIII, sotto quelli di Saluzzo. Morto nel 1549 il marchese Gabriele, Dronero prestò omaggio alla Francia, e, dopo la morte di Enrico III, passò, col rimanente del marchesato di Saluzzo, in potere dei ducili di Savoia. Fino a quest'epoca Dronero non conobbe