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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Vercelli — Appendice
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   fu decorata di pitture a fresco dal milanese Giovanni Valtorta, il quale seppe emulare i lavori dei suoi grandi predecessori Gaudenzio, Lanino e Mazzola. Due Opere pie: Mmza di Cantone, fondala nel 1800, e Carità di S. Spirito, istituita con antichi ed ignoti lasciti. Bestiame, pascoli e ni alcune parti, rese oli imamente coltivabili, viti, ortaglie ed altri prodotti. Fonderia di campane, di pentole, fabbriche di carta, di cera, concierie, tintorie, filanda, officine di lavori 111 ferro, di falci, di frantoi, ecc. Commercio di carbone, di calce, di fieno, di carta, di legna, bestiame, vino, ecc.
   Valduggia ha parecchie frazioni importanti delle quali giova toccar qui due parole. La prima è Invozio, distante un cento metri, con bella parrocchiale dell'Assunta ornata di bei dipinti del Pavarmo di Gellio, dell'Avendo di Varallo, del Gantalupi di Miasino e di un quadretto del Sacro Cuore di M. V. del rinomatissimo Mazzola. La seconda è Zuccaro, con parrocchiale dei Ss. Gaudenzio ed Andrea, che ha di fuori sulla facciata un Giudizio universale creduto del Lanino e dentro le ceneri di San Bonifacio martire. La terza è Arlezze, antichissima, con parrocchiale di San Gio. Battista e in bell'urna le spoglie di San Felice martire. La quarta è Castagnola, con parrocchiale di San Lorenzo, a tre navate, semplice e bella, con dipinti del Pavarini e del Montalti che dipinse a fresco la cupola della cattedrale di Xovara. La quinta è Colma, così detta perchè sorge sul colmo 0 la sommità di un monte fra il monte Fenera e i rialti di Castagnola, con parrocchiale di Santa Maria Maddalena, di una sola navata ma ricca di marmi preziosi e di bei freschi dell'Avendo, dello Zanolo (1848) e del Majolo di Zuccaro, e la casa signorile Mò, con bei freschi recenti del .suddell 0 Zanolo di Varallo.
   Cenni storici. — Valduggia è di origine antichissima e fu forse una delle prime parti popolate della Valsesia per la sua vicinanza al Novarese. Durante le torbide fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini e le calamità del secolo XIII molte illustri famiglie lombarde, fra cui i Tornielli, 1 Visconti, i Testa, i Busca, gli Scaragnini, i Basarlo, ecc., cercarono asilo, quiete e sicurezza nella Valsesia, ed andarono, con molle altre famiglie d'altre Provincie, ad abitare in Valduggia. La quale fu poi da Gian Galeazzo Visconti data in feudo con tutta la Valsesia al patrizio Francesco Barba-vara, suo consigliere, col titolo di Conte di Valduggia e di Pietre Gemelle. Egli vi rizzò varie torri fra cui, credesi, quella che sorgeva nella frazione suddetta d'Invozio e che cadde per vecchiezza al principio del secolo. Leopoldo, imperatore d'Austria, col trattalo di Torino del 25 ottobre 1703, cede Valduggia col rimanente della Valsesia a Vittorio Amedeo II. Valduggia godè dei privilegi della Valsesia, finché furono aboliti dal Parlamento Subalpino nel giugno del 1850, dopo aver durato più di quattro secoli
   Uomini illustri. — Molti ne conta Valduggia e in capo a tutti quel Gaudenzio Ferrari, collocato dal Lomazzo fra i primi sette pittori del mondo, e chiamato dal Lanzi unico nella santità di espressione e maestria di pennello, sì che ben fece Valduggia a rizzargli, nell'agosto del 1885, un monumento. Nato nel 1481 da 1111 Franchino pittore, morto in Milano sullo scorcio del 1549, lascio una scuola rinomata; visse virtuoso e di voto, non dipinse che soggetti sacri in gran numero sì a fresco che ad olio, e fra questi ultimi primeggia al dire del Burckhardt (Der Cicerone. p. 8S0) la Salita di Gesù al Calvario, con testa maravigliosa, all'aitar maggiore della chiesa di Ganobbio sul lago Maggiore immediatamente sotto la piccola cupola attribuita al Bramante.
   Altro pittore rinomatissimo nativo di Valduggia è Giuseppe Mazzola, nato nel 1748, morto nel 1838. Fu suo allievo F. Boretti, della frazione d'Arlezze , ritrattista e frescante storico. Registreremo ancora Giovanni Testa, nato nel 1804, morto in fresca età nel 1834, buon pìtlore anch'esso, e Pietro Cornali, morto quasi nonagenario nel 1838, pittore ritrattista e storico di grido.