218
Parte Prima — Alla Italia
e il Po riuscirebbe paludosa se le cure solerti Begli abitanti nel raccogliervi le acque e metterle in moto non togliessero la possibilità di alluvioni frequenti.
Il fiume principale del vercellese è la Sesia co' suoi due affluenti principali, il Cervo e l'Elvo. Il primo, che nasce dal laghetto della Vecchia o Vcggia, presso il col delle Molere, sui limiti del circondario di Biella con quello d'Aosla, esce fra Motta Alciata e Castelletto dal biellese per entrare nel vercellese. Ivi bagna le terre di Buronzo, Balocco e Formigliana; accoglie, sotto Gollobiano, l'Elvo, e, sotto Olde-nico, il RoasendM che scende dai monti di Sostegno e di Curino, già ingrossato presso Villarboit dalla Bastia, che nasce a Brusnengo ; e mette foce nella Sesia presso Caresanablot superiormente a Vercelli.
L'Elvo, che nasce da due laghetti sopra il col di Banna, dopo aver bagnato il biellese, viene a perdersi, nel vercellese, nel Cervo sotto Collobiano.
Numerosissimi sono i canali, le roggie, i naviletti derivati tanto dalla Sesia quanto dal Cervo e dall'Elvo.
Dal lato destro della Sesia si deducono due roggie sul territorio di Gattinara : una superiormente quasi dirimpetto al sito d'estrazione della roggia Mora, la quale, già propria del Comune di Gattinara, fu venduta, nel 1844, alle B. Finanze e venne poi riacquistata dal Comune con atto 12 settembre 1855; l'altra, inferiormente a quel borgo, di proprietà dei marchesi di Gattinara, bagna i territori di Lenta, Ghisla-rengo, Greggio, Arborio, Albano, Oldenico, Gattinara, Roasenda, Cascine S. Giacomo, Buronzo e Balocco.
Dal Cervo si estraggono per l'irrigazione del vercellese la roggia Marchesa, che scorre verso Gifflenga; la roggia Berzetti, che bagna Formigliana, e la roggia derivata presso Brusnengo, che scende a Gollobiano; e per ultimo il roggione di Vercelli.
Dall'Elvo, a sinistra, deducesi la roggia Casanova, che bagna le terre di Casanova Elvo; e a destra la roggia Cava 11 ero, che passa a Carisio; le roggie Molinara, Marchesa, Vestignò; la Casanova di riva destra; la roggia Porta; la roggia prima di Quinto ; la roggia seconda di Quinto.
Vi sono poi ancora le acque irrigatorie dedotte dalla Dora: il naviglio d'Ivrea, che viene a scaricarsi nella Sesia presso Vercelli ; d canale di Cigliano, che, dopo di aver bagnato il territorio di Santhià, si getta nell'Elvo sotto Carisio ; il canale del Rotto, che va sino alle porte di Cascine San Giacomo ; la roggia della Camera, che diramasi dal canale del Rotto, poco dopo il ponte sulla strada di Saluggia e protendesi sin oltre l'abitato di Trino; la roggia di Tricerro, ecc.
Fra i canali secondari citeremo i naviletti della Mandria, di Santhià, di Tron-zano, di Crova, di Salasco, di Saluggia; la grande fossa di Bianzò; il cavo Baccone, che irriga i territori di Desana. Ronsecco e Lignana, ecc.
A tutte codeste acque voglionsi aggiungere quelle del grandioso canale Cavour, che traversa il vercellese con ponti-canali sul Cervo, sulla Roasenda, ecc., come abbiam visto nella descrizione di esso alla pag. 137 della Provincia di Torino.
Tanta distribuzione d'acqua ha la sua ragion d'essere principale nella risicoltura, la quale risale nel vercellese al secolo decimoquinto. Essa vi era ristretta dapprima per difetto d'irrigazione, ma al dì d'oggi, mediante i suddetti grandi canali che vi furono aperti e che non furono da noi enumerati che in parte, divenne estesissima e le acque si spandono su quasi tutto il circondario.