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Parte Prima — Alta Italia
MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO 1)1 U lìCELLI
APPARTENENTI AL DISTRETTO MILITARE RI VERCELLI
Mandamento di VERCELLI (comprende 4 Comuni, con una popolazione residente di 30,833 abitanti al 31 dicembre 1881).
Vercelli (21,109 abitanti presenti nel centro e 29,244 abitanti residenti nel Comune al 31 dicembre 1881). — In forma rotonda e bene edificata, giace sulla sponda destra della Sesia, con bellissimo ponte, a 72 chilometri di strada ferrata tanto da Torino che da Milano e 144 da Genova, con le quali città sta in comunicazione per mezzo «li strade ferrate e colabili comode e ben mantenute. Le fortificazioni, atterrate nel 1704, furono convertite in Imilcvarrfs, di cui quelli a nord-ovest godono di un panorama superbo delle Alpi. Otlo sobborghi, denominati Biliemme, Brarola, Garengo, Cappuccini Vecchi, Cascine di Strà, Isola, Montoniro e Lari zza te, fanno corona a Vercelli, ricca di cospicui monumenti sacri e profani, che vcrreni descrivendo rapidamente
Fra i sacri edilizi primeggia per grandezza il Duomo (fig. 77), ch'era anticamente uh tempio di Vesta, ridotto da S. Eusebio al culto cristiano. Distrili lo dai barbari, fu riedificato, verso il 450, da S. Albino e dedicato a S. Eusebio. Dopo la presa di Vercelli dai Francesi nel 1704 e l'atterramento suddetto delle fortificazioni, i materiali, coin'anc.o le colonne e i marmi della distrutta bellissima Porta Stilano, furono adoperati nel rifacimento del Duomo, convertilo in stalla da essi Francesi. L'atrio, disegnato dal celebre conte Altieri, architetto, ha un attico con frontone e dodici statue degli Apostoli del Butti, del Villa e dell'Argenti; la statua del Salvatore in cima al frontone è del Pierotti, allievo del Vela. Il cupolone, incominciato nel 1857, fu ultimato nel 1800. Il campanile è antichissimo: rovinato con cinque belle campane durante l'assedio del 1017, fu rialzato e rifabbricato quale ora si vede (1).
La statua in marmo di Sant'Eusebio all'aitar maggiore fu scolpita in Torino dal francese Man fon, e i quattro grandi bassorilievi in plastica che le stanno allato nel coro (di legno di noce scolpito a figure, del 1S22, su disegno dell'architetto Ratiza) furono eseguiti dallo scultore Bernero, torinese, su disegno del pittor Mayer di Praga, morto a Vercelli.
(1) L'archivio del Duomo contiene una collezione di Codici di grande antichità e valore, fra gli altri un Codice dei Vangeli scritto da Sant'Eusebio, fondatore della sede vescovile, nel secolo IV e che, essendo assai deteriorato, fu, cinque secoli dopo, fatto rilegare ili argento da Berengario re d'Italia. La copertina d'argento è curiosa come lavoro artistico. Vi è rappresentato il Salvatore che presenta i Vangeli al mondo, con a fianco Eusebiits Episcopus. 1 .'iscrizione snona : Prttesui hoc Eusebius scripsit, solcitgue vetusta*;
AH lìeremjarius repararit idem.
Cotesto manoscritto, gelosamente custodito dal Capitolo, è considerato della massima importanza nell'esegesi biblica ed è uno dei più antichi autografi autentici esistenti. E una versione latina e credesi la copia più autentica ili quella che S. Agostino chiama Itala adoperata nei primi secoli della Chiesa occidentale, finché fu surrogata dalla Vulgata. Essendo più antica di ogni manoscritto greco, è, in un senso, il Codice più antico dei Vangeli che esista. Sant'Eusebio portava sempre con sé questo Codice. Fra gli altri manoscritti, esaminati dal Bianchini, dal Bartoli, dall'Andres e dal cardinal Mai, son da ricordare i Poemi (tnglo-sassoni compreso uno in onore di S. Andrea, trasportati probabilmente dall'Inghilterra dal cardinal (inala; le Becognizioni di S. Clemente, manoscritto antichissimo, quantunque i critici non vadano d'accordo intorno alla sua autenticità; e le Leggi dei Pe Loiif/oliurdi scritte nel regno di Liutprando epperciò non posteriori al 741.