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Parte Prima — Alta Italia
della medesima s'innalza il campanile. La crociera si dilata in altri due archi e presenta cinque cappelle rivolte tutte ad oriente e di cui quella quadrata in mezzo forma il coro. I pilastrini sorto tutti composti di una grossa colonna centrale circondata da otto colonnette di diametro diverso, secondo che sorreggono alternamente o gli arconi a sesto acuto o semplicemente i costoloni delle sveltissime volte. Una galleria a colonnette gira tutt'intorno alla chiesa; due file di piccole colonne sovrapposte formano doppia galleria alle quattro facce, di cui la principale a ovest è fiancheggiata da due altissimi campanili. L'insieme di codesta facciata è maestoso. Il bel campanile separato all'angolo sinistro fu fatto costruire nel 1399 da Pietro Del Verme, uno degli abati. Sulle pareti della chiesa non veggonsi nò dipinti nè scolture, e solo nella sagrestia si ammira una Madonna con Angeli di Gaudenzio Ferrari.
Nel 1802 Sant'Andrea fu convertita in magazzino, ma fu poi restaurata nel 1822 sotto la direzione del conte C. E. Arborio Mella, vercellese, distinto architetto, assai versato negli studi sui tempii della cristianità ; e data nel 1824 da Carlo Felice agli Oblati (vedi Appendice). In un chiostro interno, ornato di colonnini, furono raccolti gli avanzi dell'antica Vercelli nel Museo lapidario Bnizza, dal nome del P. Bruzza che lo propose.
La via della Strada Ferrata va diritta a via del Monte di Pietà; a sinistra si apre la via del Teatro, e a sinistra ancora, per via dell'Istituto Gattinara, si arriva alla chiesa di Santa Caterina, ove son da vedere due bei dipinti di Gaudenzio : la Madonna in adorazione davanti il Bambino in braccio ad un angelo, mentre un altro gli bacia la manina, e lo Sposalizio di S. Caterina al cospetto dei Ss. Antonio abate, Agapito, Francesco e Giuseppe, uno dei migliori dipinti di Gaudenzio.
Piegando a sud sino al termine di via del Mercato dei cereali si trova San Paolo con altro capolavoro stupendo e pieno d'anima del Ferrari, rappresentante in una ancona la Madonna che adora il Bambino insieme a S. Giuseppe, agli angeli e ad un vescovo.
Non molto lungi in via San Cristoforo, chiesa antica di San Cristoforo, ricostruita nel 1520 a spese di Corradi Lignana Bertolini, patrizio vercellese. E a tre navate, a croce latina, con cupola assai alta e potrebbesi chiamare addirittura Museo Gaudenzio Ferrari tanti e tanto eccellenti sono i dipinti a fresco che contiene di questo insigne pittore (1).
(1) Vero è però che parecchi di essi sono più o inen danneggiati. I primi guasti avvennero durante l'assedio del 1038, quantunque il giovane marchese di Leganes vietasse ai suoi artiglieri di tirar sulla chiesa; ma maggiori furono quelli cagionati dai Francesi che convertirono la chiesa in una prigione pei coscritti refrattari.
Ci dilungheremmo di soverchio descrivendo partitamente questi freschi maravigliosi, tutti eoa» serrati alla Vergine e a Santa Maria Maddalena; ci starein paghi perciò di annoverarli con qualche osservazioncella, Incominciano a sinistra dello spettatore guardando l'altare, e sono:
1. Nascita della Vergine.
2. Sposalizio.
3. Natività di N. Signore.
4. Adorazione dei Magi. Fra la Natii ità e VAdorazione suddette è un gruppo con S. Caterina da Siena e S. Niccolò di Bari che presentano alla Vergine e al Bambino due novizi della famiglia Lignana.
5. Assunzione delta Vergine, dipinto bellissimo e più grandioso assai di quello di Tiziano. La Vergine, in veste di color chiaro con le mani stese e lunghi capelli biondi, sta in alto poggiando un piede sul dorso di un cherubino, mentre altri cherubini reggono sopra la sua testa una corona. Un gruppo degli apostoli riempie il basso della composizione. La conservazione di questo grande fresco è perfetta.