Pai-te Prima — Alta Italia
Mandamento di ARBORIO (comprende 11 Comuni, popol. 10,621 ab.). Territorio per la massima parte in pianura, di antica alluvione, viene specialmente tenuto a risaie. Vi si coltiva anche la vite.
Arborio (1674 al).). — Sta in pianura, fra i fiumi Sesia e Cervo, con parrocchiale di Sari Martino ed un castello antichissimo. Riso e cereali ; fabbriche di laterizi.
Cenni storici. — Ebbe nome dalla cospicua ed antica famiglia degli Arborio, che vi esercitò diritto feudale. Vi fu contrasto di preminenza fra questa famiglia e quella degli Alciati, la qual preminenza venne aggiudicata a favore dei primi dal duca di Savoia Carlo HI, in un cogli Avogadro, i Tizzoni e i Bolgari. Furono dogli Arborio il beato Varamondo, vescovo di Vercelli nel secolo XI; Floro, capitano dei Vercellesi contro i Novaresi nel 1190; Pietro, cui i Vercellesi donavano, nel 1244, la cosidetta isola di Crevacuore in premio delle sue vittorie contro ì ghibellini ; Mercuririo e Bartolomeo, l'uno cardinale e gran cancelliere di Carlo V, l'altro suo consigliere di Stato, poi viceré d'Aragona e Napoli.
Culi, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P® ivi, T. a Fara Novarese.
Albano Vercellese (925 ab.). — In pianura ubertosa, di là del Cervo e presso la Sesia, con antichissima parrocchiale dell'Assunta, più volte r iattata. Antica rocca dei Gattinara. Riso, fieno, grano, segale, meliga.
Cenni storici. — Derivò il nome da un Sant'Albano della legione Tebea. Federico Barbarossa, donava, nel 1152, questo luogo, col suo castello, alla cattedrale di Vercelli. Vi ebbero poi feudo i Gattinara.
Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli -r P2 ivi, T. a Vercelli.
Balocco (1068 ab.). — Sulla sinistra del Cervo, in aria poco sana, causa le risaie, con parrocchiale di San Michele, di disegno gotico, e un antichissimo e grossisti trio olmo sulla piazza, Vi sorgevano due antichi castelli, uno nell'abitato con grossa torre, l'altro sul poggio della Bastia, piccola villata. Riso.
Cenni storici. — Già aggregato al castello di Buronzo, ebbe, com'esso, a signori i Gonfalonieri, nobili vercellesi.
Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 a Buronzo, T. a Santina.
Buronzo (1560 .ab.). — Presso la Sesia, sulla strada provinciale Arona-Varallo-Torino, con parrocchiale di Sant'Abbondio, di bella architettura, in luogo elevato, cinta di fronte e al lato destro da alcuni fabbricati Poco lungi, a nord, in situazione deliziosissima, antico convento degli Agostiniani scalzi, ora giardino e vigneto dei coloni della nobil famiglia Avogadro di Cerreto. Riso e selvaggina.
Cenni storici. — Gli antichi signori di Buronzo voglionsi discendenti di quel conte Vallone di Casale, presso Borgo Vercelli, che fu poi detto da lui Casalvolone, e che, insieme ad altri castelli, era stato investito anche della signoria di Buronzo dall'imperatore Corrado nel 1028.
Uomini illustri. — Fra questi signori annoverasi certo Arrigo che s'illustrò nella milizia e nelle lettere e che nel 1285 divenne podestà di Vercelli a nome de' guelfi Arborio od Avogadro; certo Luigi, vescovo d'Acqui, che pubblicò la Vita e gli scritti di Attorie, vescovo di Vercelli, e che è tenuto in conto di un buono scrittore del secolo X.
Coli, elett. Novara HI (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 ivi, T. a Santhià.
Cascine San Giacomo (730 ali.). — In pianura, sulla sinistra del torrente Roasenda, pigliò il nome del santo titolare della sua parrocchiale, ed ha belle case pulito che attestano l'agiatezza dei loro possessori. Fu già dipendenza della castellanìa di Buronzo. Grano, segale, riso, meliga, legna da costruzione e da ardere.
Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 ad Arborio, T. a Carpionano Sesia.