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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Vercelli — Appendice
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   Ghislarengo (S69 ab.). — Sulla sponda destra della Sesia, fra Roasenda ed Arborio, a nord di Vercelli. Frumento, meliga, riso e vino.
   Cenni storici. — Appartenne alla chiesa di Vercelli, e nel 1404, per sottrarsi alle offese di Facino Cane, si diede, con altri paesi, ad Amedeo Vili di Savoia. Fu compreso nel marchesato di Gattinara.
   Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 ad Arborio, T. a Carpignano Sesia.
   Gifflenga (179 ab.). — Sulla destra del Cervo, con antica parrocchiale e anticamente un castello, caduto per vetustà. Cereali e alcuni vigneti.
   Cenni storici. — Era già compreso nel capitanato di Santhià e fu contado dei De Rege.
   Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 a Liuronzo, T. a Santina.
   Greggio (790 ab.). — Sta sulla destra della Sesia, a nord di Vercelli, in territorio che produce una discreta quantità di frumento, meliga, civaie, riso e vino.
   Cenni storici. — È detto Greco in carte antiche e fu compreso nel marchesato di Gattinara.
   Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 ivi, T. a Vercelli.
   Oldenico (776 ab.). — In pianura, alla confluenza del Cervo nella Sesia, con parrocchiale molto antica di San Lorenzo ed una casa detta Castello, già dei marchesi di Gattinara. Congregazione di carità. Riso, fieno e cereali.
   Cenni storici. — In una carta del secolo X è chiamato Odonicum e fu già compreso nel marchesato di Gattinara.
   Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P1 T. a Vercelli.
   Roasenda (874 ab.). — Giace in pianura, bagnato dal Roasenda che scende dai monti di Sostegno e Curino, è attraversato da un ponte-canale del gran canale Cavour e gitlasi a Villarboit nel Cervo. Parrocchiale dell'Assunta con davanti una piazza. Vi sorgeva anticamente il castello dei Roasenda, una delle più antiche e nobili famiglie vercellesi, descritto da monsignor Della Chiesa in un con essa famiglia. Era cinto di valide mura e di fossi profondi, con tre ponti levatoi e una saracinesca, e fra gli altri cospicui edilìzi in esso racchiusi era una torre costruita con molta arte. Il territorio, fertile e ben coltivato, produce in copia riso, grano, frumento, segale e grano turco.
   Cenni storici. — Fu contado dei Roasenda di Vercelli, succeduti nel possesso alla Pieve di San Surugo, ch'era stata confermala in questo possesso nell'anno 882 da Carlo il Grosso. 11 castello fu assediato dal duca Amedeo VI di Savoia e cedette dopo sei mesi di resistenza ostinata; il vincitore riconfermò ai Roasenda i loro feudi e privilegi, al patto di riceverne da lui l'investitura. La famiglia dei Roasenda, che tuttora fiorisce, diede parecchi personaggi insigni tanto nei tempi antichi quanto nei moderni ed ebbe vincoli di sangue con altre prosapie nobilissime. Discende dai principi palatini, uno dei quali, già generalissimo delle armi imperiali, venne a por dimora in questo suo feudo edificandovi il suddetto castello.
   Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 a ISuronzo, T. a Gattinara.
   Villarboit (1149 ab.) (1). — Già Momfermoso, sulla sinistra del Cervo, bagnato dal Roasenda, dal Marchiazza, dal Cervo, ed attraversato dal canale Cavour. Antica parrocchiale di S. Pietro, Opera pia Santo Spirito con Asilo infantile; castello antico della defunta pia e filantropica marchesa di Barolo. Fieno, riso e bestiame; per l'abbondanza dei boschi trovasi cacciagione, specialmente pernici e lepri.
   (1) Colle frazioni di San Marco e Busonengo, divisa quest'ultima dal centro dal torrente Cervo.