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Parte Prima — Alta Italia
vari piccoli borghetti, dalla cui unione si formò, nel secolo X, il nuovo Crescenlino. Durante le successive guerre civili Cresccntine si diede spontaneamente alla famiglia Tizzone, che vi dominò lungamente. Correndo il secolo XVI il conte Riccardo IV rese tanto insopportabile il suo crudele dominio, che il popolo si sollevò, e, nella notte dell'I 1 febbraio 1529, trucidò il feudatario, la moglie Beatrice e il resto della famiglia. Andrea, zio ds Riccardo, per vendicare la morte del nipote, saccheggiò orrendamente il feudo e vi stabili maggior tirannia. Esibitosi il ramo primogenito dei Tizzoni, questi possessi passarono nel 1597 a Casa Savoia. Fu occupato dagli Spagnuoli nella guerra civile della reggente Cristina (1C39) e dai Francesi nella guerra della successione di Spagna (1703). Tornato al suo re, Crescentino si resse a Comune lìbero dalle leggi feudali sino al 13 giugno 1762, in cui Carlo Emanuele III lo insignì del titolo e del grado di città e ne fece, insieme ad altre terre, l'appannaggio del suo figliuolo il duca del Chiablese.
Uomini illustri. — Crescentino si onora meritamente di un gran numero di personaggi, di cui non possiamo citare che i nomi per istudio di brevità. Son essi : Antonio Tizzoni, che compilò gli statuti di Crescentino, ora negli archivi di Torino; Clerico Ubertino, filosofo, retore e poeta insigne, che commentò Cicerone, Ovidio, Giovenale, ecc. ; G. Antonio Gal, di una delle più antiche famiglie ora estinta, dottissimo legista, oratore e poeta, autore di varie opere latine ; Francesco Odetto, insigne giurisperito, mollo lodalo da E. TIiesmiro ; G. Pietro Surdo, presidente del Senato di Casale, autore di pregiati scritti latini legali ; un altro Surdo G. B., senatore, che pubblicò anch'esso scritti legali in latino ; G. A. De Gregory, intendente generale di lìnanze sotto Carlo Emanuele, che lasciò manoscritti preziosi, e parecchi altri De Gregory; G. Eugenio De Levis, scrittore archeologico; suo fratello Giovanni Agostino, scrittore di fìsica, di storia naturale, di politica e di religione ; Secondo llastaldi, poeta e legista; Gaspare De Gregory, autore dell'Istoria della vercellese letteratura ed arti e di molti altri scritti; Giacomo Bossi, esimio filosofo e teologo, morto il 10 agosto 1866; Bartolomeo Garavoglia, celebre pittore; Gerolamo Ardiz-zoni e G. M. Venezia, medici valenti, e i prodi generali Felice Bertolè-Viale, Giuseppe Blancardi, Giacomo Ferreri e Giuseppe Valliti.
Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 T. e Str. ferr. Ghivasso-Casale.
Fontanella da Po (2901 ab.). — In ubertosa pianura, sulla sinistra del Po, irrigato dai canali Rive e Camera, con antichissima parrocchiale di San Martino, riattata nel 1792, a tre navate ; sedili del coro stupendamente scolpiti e ricchissimo paramentale. Congregazione di carità e Società di mutuo soccorso fra giornalieri; Asilo infantile, Consorzio agrario. 11 prodotto principale è il riso; seguono: grano, segale, meliga, fagiuoli, fieno ; si raccolgono anche noci e uve.
Cenni storici. — È d'antica origine e credesi corrisponda all'antica Ceste nominata negli itinerari romani. Appartenne alla chiesa di Vercelli, indi all'abbazia di Fruttuaria, che v'infeudò i Ranzi di Crescentino. Nel secolo XIII passò ai marchesi di Monferrato ; infine ai San Martino di San Germano.
Uomini illustri. — Diede i natali a Francesco Alinioto, letterato insigne e poeta, autore di due poemetti, e principalmente al grande violinista capo-scuola G. B.Viotti, nato il 23 maggio 1753, morto a Londra il 10 marzo 1824, onorato dai sovrani principali d'Europa e maestro degli altri celebri violinisti : Bouillol, Rode, Kreutzer e Roberecchio. Due suoi fratelli illustraronsi nella milizia al servizio della Francia e furono ambidue decorati della croce della Legion d'Onore.
Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 T. e Str. ferr. Cliivasso-Casale.
Lamporo (1452 ab.). — In perfetta pianura, bagnato dal Lamporo, proveniente dalla regione ove sorgeva l'antico Uliacwn, con parrocchiale di San Bernardo da