21 -2 Parte Prima — Alta Italia
Casale e provvisto di buone strade comunali. E fertile soprattutto per cereali. Vi si respira aria salubre. È bagnato dal torrente Cardino.
Stroppiana (3134 ali.). — È un borgo di bell'aspetto, a sud di Vercelli, con parrocchiale di bella architettura. Congregazione di carità fondata nel 1717 e varie scuole. Cereali dì varie sorta, bestiame, riso e frutta.
Cenni storici. — E chiamato Sterpiana in un diploma imperiale del 1014. Lo ebbe la chiesa cattedrale di Vercelli da Berengario II re d'Italia. Se ne impossessò re Arduino, quindi lo restituì. Sofferse gravi danni nel secolo XIII per le fazioni dei guelfi e dei ghibellini. Se ne resero signori i Langosco, assumendo qui il nome di Stroppiami. Il marchese Giovanni II di Monferrato l'ebbe, nel 1355, da Carlo IV e
10 tenne a lungo senza contrasti. Nella guerra fra Carlo Emanuele I e la Spagna fu molto danneggiato dagl'imperiali. Nel 1657 fu occupato dalle truppe spagnuole. Passò come feudo comitale ai Bruno di Cussanio, che diedero molti illustri personaggi.
Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 ivi, T. a Pcrtcngo.
Caresana (3674 ab.). — In pianura, sulla destra della Sesia, bagnato anche dal Boriino e dalla roggia Bona, con ponti, che scaricansi poi nella Sesia. Parrocchiale di San Matteo, a tre navate, costruita nel 1754. Cereali, uve e altre frutta.
Cenni storici. — Chiamavasi anticamente Caricetum, significante luogo pieno di carici, specie di giunchi durissimi ed acutissimi della famiglia dei ciperoidi, dannosi al bestiame nei pascoli e nei fieni. Caresana fu nel medioevo una corte ricca e ben munita di difese. Berengario II re d'Italia la diede alla chiesa di Vercelli, a cui fu tolta nel secolo XIII dai Langoschi e altri potenti nobili Vercellesi, i quali furono però espulsi dagli Avogadro, che la restituirono a detta chiesa. Vi ebbero quindi successivamente dominio i Dionisio, anch'essi nobili Vercellesi, i conti di Valmacca e di Breme, discesi dagli antichi conti di Cavaglià, ed anche i Tizzoni. Nel 1355 l'ebbe dall'imperatore Carlo IV l'ambizioso Giovanni II marchese di Monferrato. Carlo Emanuele I l'infeudò, insieme a Collobiaho, agli Avogadro di San Giorgio in Monferrato; ma, nella guerra di quel duca contro la Spagna, i Tedeschi vi appiccarono il fuoco in una notte del 1613. Nel 1637 fu occupata dagli Spagnuolì sotto
11 marchese di Leganes. Caresana passò da ultimo alla famiglia dei Macelli col titolo di marchesato.
Coli, elett. Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli — P2 ivi, T. a Perlengo.
Motta dei Conti (1863 ab.). — In pianura, bagnata dalla Sesia a est e dal Po a sud, con parrocchiale dell'Annunziata, di antica costruzione gotica, in cui conservasi un prezioso quadro del Lanino. Castello pure antico e di non sprezzabile architettura, ora del cav. Giovanni Cappa di Palestra. Suolo ferace particolarmente di riso, grano, meliga, fagiuol1 e lino.
Cenni storici. — Motta dei Conti, posta, al tempo dei Romani, sopra la strada militare che da Torino conduceva a Pavia, era luogo di mutazione di posta per i cavalli, e precisamente il mutatio ad media, metà strada, degli itinerarii Gerosolimitano e Burdegalese. Fu contado dei Guidetti, Conti Palatini di Lomello, Langosco, e Motta dei Conti, dai quali passò ai Ci poi li e in fine ai San Martino di Baldissero, ora famiglie estinte. Ebbe qui ì natali il capostipite d'un'intiera famiglia di illustri pittori, gli Oldoni, clic furono i precursori della scuola vercellese. Anzi la prima delle scuole pittoriche di Vercelli fu fondata nel XIV secolo da Boniforte Oldoni assai valente ed ammirato per l'esattezza del disegno e per l'eccellente colorito.
Coli, elett Novara III (Vercelli) — Dioc. Vercelli - I'2 ivi, T. a Terranova Monferrato.
Tramvia Vercelli-Casale.
Pertengo (1390 ab.). — In perfetta pianura, bagnato dalla Marcova e Fontana dei Frati, con antica parrocchiale ad una sola navata, sacra a San Germano, ed