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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Vercelli — Appendice
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   ingrossata sulla sua inelà, e terminante alla sua estremila in 1111 riccio. Questo stemma della piccola proporzione di appella ceiltilil. 0 per 7, trovavasi caduto dalla cassa, né sa indovinarsene la originale sua posizione.
   Aperta senza fastidio la cassa apparvero le ossa scomposte, e neppur complete di un cadavere, che a tutta probabilità pud ritenersi del Cardinal fondatore della chiesa leggendosi su d'una pergamena applicata all'interno del coperchio la seguente memoria:
   hi un Domini 1011 Die 11 Mnjì. — Aperto fuit arca mticmoceu, quii' a coma emuigM' majoris altaris ahi nane adest ostinili prò ingressa chori, et ut traiìitionc htibebatiir locata enti co in loco prò facieiulo deposito Cardinalis Guaiti Imius tem/ili fundatocis cutn ctulueer esset factum, et licei in omnium opinione esset qtiod depositio corpofis facta esset Rotine in ecclesia 8. Martini in il fon-libus, repente tanicii fucritnt hiec ossa in pra dieta arca, ijitte conjeetaitili ttobis locatii dederuat tpwd sint tlieti Cardinalis. )'erisiinile enini non est quoti eo in loco alia cadarera sint posila, quod ad usuili et depositimi liujas templi Patroni dieatuui enti. Quia tanica nulla getuiina rei serijiluru in dieta area simili cani ossibus cepecta fuit, oh id tititbigendiiiii est sint nec ne ejitsdem Cardinalis ossa. Esto quod siiti. Tencinitr Demn prò anima corpus et ossa informante mlm virerei orare.
   Abbas adm.
   Rev. j0. D. Petra Francisco Mottetto Vercellensi.
   Edoardo lut.li.a,
   XI.
   SIIIIIO DILLE PROPORLI DfcLL'tYIICA CHIESA III SAM'AMEt II lEItCELLl
   Estratto dagli Itti della Società d'Archeologia c licite Arti di fori ini, voi, iv.
   Già da più anni si va scoprendo come i monumenti medioevali, singolarmente religiosi, presentino nel loro organismo uno schema geometrico, che servi di base allo sviluppo delle loro proporzioni. Recentemente il distinto architetto francese Viollet-le-Duc, rapilo alla scienza nello scorso ISSO, provava con documenti antichissima l'adozione di un tal sistema, e come l'uso del triangolo da lui chiamato egiziano, precedesse giii quello del triangolo equilatero, base conosciuta dell'organismo delle chiese ogivali, nel tracciamento delle quali è talvolta scambiato col sistema detto dell 'ottagono, formato dalla ripetizione del quadrato fondamentale, ossia di un secondo quadrato eguale, ed a lui sovrapposto per angolo (1).
   Pubblicai nel 1878 una piccola memoria per provare verissima l'asserzione del Le-Duc, quando nel restauro affidatomi dell'antica Cattedrale romanica (XI sec) di Ventimiglia ligure, vi trovai realizzata l'applicazione del triangolo egiziano (2). Presento ora una nuova conferma dell'adozione pratica del succitato sistema, nella scopèrta che coronò i miei studi sulle proporzioni del S. Andrea in Vercelli, monumento di stile misto lombardo e gotico, unico nel suo sistema in Italia, ed edificato nel 1219-21 dal card. Guala-Bicheri, patrizio vercellese, su disegno, come pretendesi, dell'inglese Hrighintz. Non v'ha documento fondato che lo provi; gl'Inglesi anzi lo negano. Ma lasciamo la storia, ed occupiamoci dell'arte.
   (1) Mella, Eleménti di Architettura. Gotica, Milano.
   (2) Cos't detto perché riconosciuto applicato già in diversi monumenti dell'Egitto. Questo triangolo isoscele ha le proporzioni di parli 8 di base per 5 di altezza.