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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   li.
   Parte Prima — Alta Italia
   incompiute
   e sebbene noi troviamo per parecchi anni uno dei consoli inviato contro di essi e il nome di codesto popolo appaia tre volte nei fasti trionfali (233-223 av. C.)
   tuttavia è chiaro che nulla più si era ottenuto che costringere i Liguri a ricoverarsi nelle montagne (Zonara
   vm
   18
   19).
   Le tribù liguri contro le quali combattevano allora i Romani erano esclusivamente quelle a nord dell'Apennino
   le quali fecero causa comune con i Boi e gli Insubri. Godeste piccole ostilità furono per qualche tempo interrotte dalle assai più importanti della seconda guerra punica. Durante quella gran lotta i Liguri parteggiarono apertamente coi Cartaginesi
   inviarono aiuti ad Annibale e diedero un contingente importante all'esercito d'Asdrubale sul Metauro. Più ancora
   prima del termine della guerra
   quando Magone sbarcò nel loro territorio per farne la base delle sue operazioni guerresche contro la Gallia Cisalpina
   i Liguri sposarono con ardore la sua causa ed apparecchiaronsi ad appoggiarlo con tutte le forze (Liv.
   xxu
   33
   ecc.). Dopo la morte immatura di Magone e il termine della guerra i Romani non si affrettarono a punire i Liguri e i Galli della loro defezione
   ma furono essi i primi a dar di piglio alle armi e
   ad istigazione del cartaginese Amilcare
   proruppero in aperta guerra (200 av. C.) ed assalirono le Colonie romane di Placentia e Cremona (Liv.
   xxxi
   10).
   Da quel tempo ebbe principio quella lunga serie di guerre fra i Romani ed i Liguri che durò
   con poca intermissione
   per oltre ottant'anni. Sarebbe impossibile recar qui una relazione minuta di quelle lunghe e sterili ostilità
   perchè noi non possediamo che magrissinie notizie intorno ad esse.
   In quanto ci pervennero i libri di Tito Livio noi troviamo del continuo accennate guerre contro i Liguri ; e mentre le armi romane rovesciavano gli imperi potenti della Macedonia e della Siria in Oriente
   uno
   ed alle volte due dei consoli erano impegnati in guerricciuoie ingloriose coi fieri montanari della Liguria.
   Ma i ricordi annuali di codeste spedizioni spandono
   il più sovente
   ben poca luce sul vero stato dei progressi fatti dalle armi romane. E evidente che
   nonostante ie vittorie frequentemente celebrate con trioni! a Roma e con vanti di sottomissione dell'intiera nazione ligure
   la lotta era ardua in sommo grado e che trascorsero di molti anni prima che i Romani riuscissero a sottomettere realmente il loro territorio.
   * * *
   Una delle più potenti e formidabili tribù liguri era quella degli Apuani che abitavano il gruppo grandioso di montagne confinanti coll'Etruria e pare occupassero le valli della Macra e dell'Ausar (Magra e Serchio)
   mentre stendevansi verso est
   lungo la catena degli Apennini
   sino alle frontiere degli Arretini ed ai territori di Mulina (Modena) e di Bononia [Bologna).
   Per opporsi alle loro incursioni i Romani stabilirono il quartier generale di uno degli eserciti a Pisa
   donde portarono le armi nel cuore delle montagne; ma le loro vittorie ad altro generalmente non riuscivano che a costringere il nemico a disperdersi e a ricoverarsi nei suoi villaggi e castelli
   i quali
   situati com'erano sui balzi e ciglioni dirupati
   sfidavano le armi romane.
   Solo nell'anno 180 av. 0. i consoli Cornelio e Bebio fecero il primo passo efficace per debellarli. Dopo di averli costretti ad una sottomissione nominale essi